I_Canti_di_Castelvecchio Canti di Castelvecchio | Page 15

gli parlo ogni alba, e molte dolci cose gli dico: LA PANIA O monte, che regni tra il fumo del nembo, e tra il lume degli astri, tu nutri nei poggi il profumo di timi, di mente e mentastri. Tu pascoli le api, o gigante: tu meni nei borri profondi la piccola greggia ronzante. Sei grande, sei forte: e dai cavi tuoi massi tu gemi, tu grondi del limpido flutto dei favi. Sei buono tu, grande tra i grandi: né spregi la nera capanna. Al pio boscaiolo tu mandi sovente la ricca tua manna. Gli mandi un tuo sciame, che scende giù giù per la valle remota, qual tremulo nuvolo, e splende. Lo segue un tumulto canoro; ché timpani, cembali, crotali chiamano il nuvolo d’oro. - Dico: egli ride roseo, ma scorso il suo minuto, ridoventa azzurro e grave. Io scendo lungo il Rio dell’Orso, ne seguo un poco il fievole sussurro. E me segue un tac tac di capinere, e me segue un tin tin di pettirossi,