ebrei sarà attaccato da Hegel costantemente in tutti gli Scritti giovanili e sarà l’unico tratto sempre
presente in ognuno di essi.
Il superamento della scissione e la prima traccia della conciliazione dialettica: il distacco da
Kant e dal kantismo.
“Lo spirito di Gesù, che si è innalzato oltre la moralità, si mostra immediatamente rivolto contro le
leggi nel sermone della montagna, che è un tentativo, compiuto per mezzo di parecchi esempi sulle
leggi, di sottrarre a queste l’elemento legale, la forma di legge; esso non predica rispetto per le leggi ma
indica ciò che le porta a compimento, le elimina come leggi; predica dunque un qualcosa che è
superiore all’ubbidienza alle leggi e che le rende superflue. Poiché gli imperativi morali
presuppongono una separazione e nel dover-essere si annuncia la signoria del concetto, quel che si
innalza al di sopra di un separazione è un essere, una modificazione del vivere che si presenta come
esclusiva e quindi limitata solo se considerata in rapporto all’oggetto, poiché l’esclusione è data solo
con la limitazione dell’oggetto e riguarda solo questo. Quando Gesù esprime come comando anche
ciò che pone in opposizione e al di sopra delle leggi (“ Non crediate che io voglia distruggere la legge”; “la
vostra parola sia”; “non vi dico di resistere”; “ama Dio e il prossimo tuo”), questa perifrasi è un comando in un
senso totalmente diverso da quello del dovere dell’imperativo morale: essa è solo la conseguenza del
fatto che il vivente pensato ed espresso viene dato nella forma ad esso estranea del concetto. Al
contrario, l’imperativo morale è per sua essenza, in quanto universale, un concetto.
E se in tal modo il vivente appare nella forma di un qualcosa di riflesso, di frase rivolta agli uomini, ha
molto torto Kant5 quando questo genere di espressione non appropriato al vivente : “ama Dio
soprattutto e il prossimo tuo come te stesso”, lo considera come un comando che richiede rispetto per
una legge che ordina amore. È su questo scambio dell’imperativo morale, che consiste
nell’opposizione tra concetto e realtà, col modo essenzialmente esteriore di esprimere il vivente che si
fonda la sua acuta riduzione di ciò che egli chiama un comando (ama Dio e il prossimo tuo…) al suo
imperativo morale. E la sua osservazione che l’amore, o per richiamarci al significato che egli crede B