Guide agli itinerari più belli d'Italia Verona - Dic. 2013 | Page 11
Chiesa di San Giorgio in Braida
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La chiesa di San Giorgio in
Braida è situata nella parte
settentrionale
della città,
poco distante dall'omonima
porta con la poderosa
facciata di pietra bianca.
Costruita alla fine del XV
secolo, è affiancata da una
cupola e da un campanile
attribuiti
a
Michele
Sanmicheli,
il
maggiore
architetto dell'epoca.
45.44877°N , 10.99580°E
Guardando la faccaita in marmo bianco della chiesa di SAN GIORGIO IN
BRAIDA si notano subito gli elementi che sono tipici dell'architettura
rinascimentale, come la presenza della serliana del piano superiore, ed altri
tipici del seicento, come la voluta che ne divide i due piani. La chiesa infatti,
seppur cominciata in epoca rinascimentale, respira molto del clima
controriformistico del seicento. Si noti la perfetta simmetria tra i due piani:
l'apertura della serliana che si ritrova nel portone d'ingresso del piano
inferiore, gli ordini di pilastri schiacciati, sopra corinzi, sotto ionici. Nelle due nicchie ai lati del PORTONE vi sono la
statua di san Giustignano (dx) e di san Giorgio, che viene ritratto secondo la tradizionale iconografia come un
giovane soldato di bell'aspetto.
La CUPOLA colpisce per l'equilibrio con cui si inserisce nell'ambiente circostante, per la maestosità che aggiunge a
tutto il complesso e per il magistero con cui fu terminata, nonostante le difficoltà di lavorare su un edificio
preesistente. Iniziata nel 1484 fu terminata nel 1604, molto dopo la morte del grande architetto. Anche il
CAMPANILE (seppur incompiuto) testimonia la maestria del Sanmicheli nel costruire gli edifici rispettando
l'armonia del contesto, che esso esprime con la sua naturale simmetria rispetto a quello del Duomo, sulla sponda
opposta del fiume. La torre si presenta con la base a bozze di pietra bianca, sovrastata da una finestra con
timpano spezzato in mezzo a pilastri angolari di ordine ionico. Sopra di essi corre una ricca trabeazione, dove i
motivi liturgici si ripetono in modo costante, e nel secondo ordine si apre una cella campanaria in cotto.
Varcato l'ingresso si respira un clima di semplicità ed equilibrio: una NAVATA UNICA che offre un forte senso di
spazialità, con pareti bianche su cui si aprono grandi cappelle adorne di quadri, che contribuiscono ad un'unità di
insieme. Per la ricchezza delle opere contenute San Giorgio fu definita una pinacoteca dal Maffei e dal Goethe, che
ebbe un apprezzamento particolare per la prima tela della parete di sinistra: 'Sant'Orsola con le Vergini' di Giovan
Francesco Caroto. Il quadro, seppur schematico nell'interpretare l'episodio, possiede colori molto ben calibrati e
figure di una dolcezza estrema, che rimandano a quella raffaellesca.
Arrivando all'altare si rimane estasiati dalla purezza e dalla vivacità delle tinte con cui Paolo Caliari (detto il
Veronese) seppe interpretare il MARTIRIO DI SAN GIORGIO. E' da notare come l'abside sia stato progettato
proprio per accogliere questo capolavoro, che quindi è perfettamente inserito nella struttura della chiesa. Ai lati si
segnalano due grandiose tele di gusto manierista, aventi la medesima tematica: a sinistra 'La caduta della manna'
di Felice Brusasorzi e a destra 'La manna' del Farinati. Un tardo manierismo che il Brus asorzi rappresenta anche su
una tela della parete di sinistra, nelle figure di tre arcangeli, e che denota un gusto per l'artificiosità nei movimenti
contorti ed innaturali dei personaggi, dove si accentua l'espressività dei volti.
Sopra l'entrata è da ammirare 'Il battesimo di Gesù' del TINTORETTO: un fascio di luce improvvisa che scende
dall'Agnus Dei e concentra l'attenzione sul Cristo, mentre a sinistra la figura titanica del Battista rimane in ombra,
dando l'impressione di camminare verso lo spettatore.