LE STORIE I FOCUS
PORCELLANA COME PELLE
Può esistere un legame tra un tatuatore e un
servizio di porcellane? Nel caso di Rosenthal
assolutamente sì, e la collezione Cilla Marea
– presentata lo scorso giugno negli spazi di
Contemporary Cluster a Roma – decorata dai
disegni del tattoo artist cagliaritano
Pietro Sedda ne è la dimostrazione.
Tazze, piattini, piatti dalla
foggia classica e anfore
sintetizzano magicamente
due storie e due percorsi
solo all’apparenza agli
antipodi, che si uniscono
creando uno still life
in grado di evocare i
dipinti di Henri Fantin-
Latour. La porcellana
arriva quindi a essere
una materia viva alla
stregua della pelle
umana, e che, proprio
come la pelle umana,
rivela una nuova identità al
passaggio del tocco di Sedda.
sforzi di una generazione precedente – la no-
stra – per la quale il tatuaggio ha rappresentato
una faticosa conquista».
«Ci sono situazioni e situazioni», aggiunge Diego
Rossi, chef e cofondatore della trattoria mene-
ghina Trippa, «personalmente non bado al ta-
tuaggio se non per riconoscere che ho davanti
una persona con cui magari condivido stile di
vita e forma mentis». Perché il tatuaggio è una
dichiarazione priva di filtri, una filosofia, come
spiega Marianna Vitale, Chef stellata di SUD Ri-
storante: «l’ex voto che ho tatuato sul braccio raf-
figura un cuore sacro abbracciato dal tentacolo
di un polpo, a simboleggiare da un lato un rin-
graziamento alla vita, dall’altro la mia passione
per la cucina e l’amore per il mare».
Per chiudere il cerchio, «il tatuaggio a tema
cibo è uno dei trend emergenti, e non solo tra
gli chef» rivela Stefania Occhipinti, titolare di
T-shock Tattoo a Milano: «oltre ai vari cucchiai,
forchette e coltelli, sempre più persone chie-
dono disegni di ortaggi e di frutta. Senza con-
tare gli stranieri, che vengono da noi per far-
si tatuare fette di pizza in onore della cultura
gastronomica italiana».
Gli esempi sono così tanti e variegati che Isaac
Fitzgerald li ha raccolti nel libro Knives & Ink,
80
dove più di sessantacinque chef internazionali
raccontano la storia dei loro tatuaggi, magi-
stralmente illustrati dall’abile mano di Wendy
MacNaughton. D’altronde «la cucina è un’arte
e i tatuaggi sono una forma d’arte», e il fortu-
nato connubio non deve affatto sorprendere:
a dirlo è Stephanie Izard, chef e cofondatrice
dell’acclamatissimo Girl & the Goat di Chica-
go. Che con i suoi cinque tatuaggi è stata pure
la prima donna a vincere Top Chef, in barba a
qualsiasi cliché.
FREE TATTOO
Un ritratto di
Eugenio Roncoroni,
chef e patron del
gruppo milanese
Al Mercato