Grande Cucina Settembre/Ottobre 2019 | Page 20

STORIA DI COPERTINA I FRANCESCO APREDA culinaria firmata Apreda è fortemente influenzata dai viaggi e dalle esperienze dal sapore interna- zionale di questo chef cittadino del mondo. È un complesso incontro tra culture, un melting pot del gusto in cui si sentono forti le origini napoletane di Apreda: le ricette tra le più famose al mondo mescolate ai precetti dell’arte dell’ospitalità che da sempre caratterizza la trama di questo generoso angolo del Sud. Ma c’è anche Roma, con la sua va- riopinta tradizione gastronomica, e, soprattutto la Londra degli anni ’90, allora più che mai capitale dell’alta gastronomia internazionale. «Gli anni tra- scorsi tra il bistellato Le Gavroche ed in alcuni ri- storanti londinesi classificati dalla Guida Michelin come ‘Bib Gourmand’ sono stati fondamentali per la mia formazione; qui ho imparato l’importanza delle basi, il rispetto della tradizione e soprattutto che la creatività, in cucina, non deve essere mai fine a se stessa. Lavorare in una metropoli inter- nazionale e cosmopolita come Londra, dove tutto è un rapidissimo susseguirsi di stimoli ed emo- zioni, è una tappa davvero indispensabile e che consiglio a chiunque voglia imparare a fare bene il nostro lavoro». Quel tocco d’Oriente La precisione al limite della meticolosità, il rispetto per l’integrità degli ingredienti e la dedizione asso- luta verso il cliente, sono, invece, l’eredità lasciata dai tanti viaggi nel continente asiatico, a Tokyo prima e attraverso l’India poi. «La linearità ed il bilanciamento dei sapori tipici della cucina nippo- nica e poi i sapori forti, all’inizio sconosciuti, delle spezie indiane, sono state, per me, delle scoperte sorprendenti. Ho visitato i mercati delle spezie, ho provato e riprovato la cucina locale per abituare il palato a questi sentori inediti e prepotenti: è così che ho iniziato ad appassionarmi alle spezie, al- la loro capacità di esaltare i sapori senza coprirli, di farne percepire di nuovi e diversi; ma anche le alghe, che grazie alla loro sapidità nelle mie ricet- te spesso vanno a sostituire completamente il sa- le, sono diventate ingredienti indispensabili per rendere i miei piatti coinvolgenti e personali e per interpretare, ancor più e ancora meglio, i prodot- ti italiani. Nel mio ragù, ad esempio, aggiungo un blend composto da 20 spezie differenti e nessun napoletano ha mai avuto da ridire…». L’Idylio nel piatto Quella del nuovo Idylio by Apreda è un’offerta line- are che si basa principalmente su tre menu degu- stazione. Inside The Pantheon è un omaggio alla Città Eterna che gioca con i piatti simbolo della romanità, come il Risotto Cacio Pepi e Sesami op- 18 SINERGIE In questa pagina, i bartender di Divinity, il roof top Lounge Bar & Restaurant del The Panteon / Iconic Rome Hotel, sotto Apreda con l’Head Chef Francesco Focaccia pure il Pollo ai Peperoni in cui la tradizionale ri- cetta incontra la glassatura teriyaki di derivazione giapponese e si arricchisce della marinatura - per intenerirne le fibre, il pollo viene marinato per di- versi giorni in una salamoia di estratto di pepero- ni arrostiti - in stile tandoori, seguendo dunque la tecnica indiana. Il menu Iconic Signature at the Pantheon racchiude, invece, i grandi classici di Apreda, come i famosissimi Cappellotti di Parmi- giano e Brodo di Tonno. «Si tratta di un piatto che esprime l’essenza della cucina fusion e che pren- de spunto dall’usanza tipicamente giapponese di offrire in estate dei rinfrescanti brodi ghiacciati. Il mio desiderio era quello di abbinare un prodotto italiano per eccellenza, come il cappellotto ripieno di Parmigiano 36 mesi Vacche Rosse, con un bro-