LA SALA I AMBIENTE ph . Matteo Sbarro
Ph . Manuela Vanni vedere cosa c ’ è nel piatto che mangia e cose simili . La luce spenta o quasi riservala solo per San Valentino . E comunque , fosse mai , hai rilevato un locale un po ’ buio e non vuoi subito rifare l ’ impianto di illuminazione ? In prima battuta aggiungi un reostato centralizzato , non costa tanto , in modo da poter aumentare la luce senza problema , che in effetti serve più luce nelle sere invernali rispetto a quella che serve d ’ estate . E dotati di piccole torce , da prestare al cliente : fa un po ’ ridere ma meglio che niente .
Leggibilità dei menu Nel numero scorso , nell ’ infinità dei primi secondi , Giulia Ubaldi ha scritto : Infine , quando giunge il menu , prima ancora del suo contenuto , l ’ attenzione sarà rivolta al suo aspetto : una carta sciupata , vecchia , tenuta male , magari anche un po ’ stropicciata di certo non contribuirà a una buona prima impressione . Oggi voglio precisare bene quanto detto , nella convinzione che un “ bel menù ” qualunque cosa voglia dire , è un talismano per un ristorante . Non bacchettatemi , so benissimo che si dice lista delle vivande , mentre un menù è la lista dei piatti previsti in un banchetto , però tutti lo chiamano menù , io mi adeguo . Che deve essere non sciupato , non ci piove . Ma quindi perché farlo stampare in una tipografia ? Costa , dopo pochi giorni è già malandato , poi se quel giorno non hai un piatto , dire al cliente : mi scusi , oggi non c ’ è , è proprio brutto . Quindi dotati di una buona stampante e di una risma di bella carta , chiara e relativamente pesante , stampa quanto c ’ è quel giorno la mattina , inseriscilo in un contenitore adeguato , ma non in buste di plastica che fanno cheap , e appena quel foglio ha una macchiolina , lo levi e lo getti . Vale anche per la carta dei vino , a meno che tu ne proponga un migliaio .
Occhio agli errori di battitura : li vedono tutti e ti penalizzano tanto . Controlla sempre che non ci siano . Poi i nomi dei piatti . Il cliente deve capire al volo cosa è un piatto , così si velocizza la comanda . Quindi evita termini : spaghetti alla Mamma Giovanna , che nessuno sa cosa sono . Se proprio ci tieni al nome , sotto scrivi : spaghetti , puntine , gamberi , bacon , puntarelle e alga nori ( l ’ idea di un piatto così fa rabbrividire , la mia è una provocazione …) ma almeno il cliente sa cosa è . Anche se proponi piatti più conosciuto , più scontati , aggiungi comunque l ’ elenco degli ingredienti , fai comunque un servizio loro , che non è detto che proprio tutti sappiano cosa c ’ è nella coda alla vaccinara ( coda o coda e guancia di bue , sedano , soffritto , pomodoro , uvetta , pinoli e cioccolato )… Vengono stranieri nel tuo ristorante ? Certo . Allora dona loro l ’ elenco dei piatti anche in inglese : la comanda ne sarà molto avvantaggiata . Lavagnatte con i piatti del giorno ? Mah , se sei una trattoria old old old style , ci sta . Lo stesso se sei un hamburghificio ruspante . In tutti gli altri locali , banalizza un po ’ la percezione che dai . Mia convinzione , sia chiaro , molti non saranno d ’ accordo . In più dotati pure di occhiali , da prestare a chi legge il menù : piccolissimo investimento , chi li usa lo ricorderà a lungo . Nelle foto il menù del ristorante Piazza Repubblica di Milano : fra i tanti che conosco , uno dei più leggibili . Ma domani ? Sarà un altro giorno , come diceva Rossella . Per tanti e sacrosanti motivi igienici , sempre di più si useranno fogli plastificati facilmente disinfettabili , oppure liste del giorno stampate su fogli a perdere : meno fascino ma più funzionalità . Oppure potrebbero essere digitali , cioè inseriti su siti e applicazioni consultabili direttamente dallo smartphone dei clienti , l ’ ormai celebre QR Code . Ma comunque saranno , sempre scritti in grosso e leggibili senza problemi !
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