GRANDE CUCINA 03-2025 | Page 21

più informate e più preparate. Sanno a cosa vanno incontro se vengono a mangiare nel tuo ristorante. Quando aprii La Madia i clienti erano abituati alle classiche grigliate miste, mentre io servivo il pesce sfilettato che adagiato sul piatto non dava la stessa percezione di abbondanza. Allora per non sentirmi dire che era troppo poco, eccedevo con le porzioni e ci rimettevo economicamente. È stato un modo per investire
sul mio lavoro e sui clienti che piano piano hanno cominciato a tornare.
A questo proposto, lei ha una buona percentuale di clienti che tornano a farle visita, qual è il segreto?
Faccio in modo che le persone si sentano a casa, ho scelto di fare una cucina che si avvicini alla
gente, utilizzando ingredienti e sapori comuni e gesti domestici. Cerco di essere me stesso, di non fare piatti presuntuosi che piacciono solo a me. Quando ragiono su un piatto nuovo, mi chiedo sempre se la mia vicina di casa lo mangerebbe. Sin dall’ inizio voluto raccontare una storia, un territorio, cercando di arrivare a tutti. Mi fa tanto piacere quando vengono al ristorante dei giovani che dopo aver mangiato decidono
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A sinistra, Cretto di Burri, il dolce ispirato all’ opera realizzata da Alberto Burri sui resti di Gibellina Vecchia, distrutta dal terremoto che colpì la Valle del Belìce nel 1968 e, accanto, Nuvola di Caprese, parte del menu de La Madia Licata