GRANDE CUCINA 03-2024 | Page 105

IL PERCORSO SCOLASTICO ATTUALE : UN CATALIZZATORE DI OPPORTUNITÀ O UN VINCOLO INSIDIOSO ?

IL PERCORSO SCOLASTICO ATTUALE : UN CATALIZZATORE DI OPPORTUNITÀ O UN VINCOLO INSIDIOSO ?

di Sofia Menestò
La scuola contemporanea si trova di fronte a sfide imponenti in un mondo in continua ( e tumultuosa ) evoluzione e necessità di rinnovamento . Nell ’ attuale modello , la valutazione delle competenze , della cultura e delle capacità degli individui è indissolubilmente legata al possesso di titoli accademici come diplomi , lauree e master . Questi titoli , sebbene rappresentino una certificazione formale delle conoscenze acquisite , non sempre rispecchiano i requisiti realmente richiesti nel campo occupazionale . Il modello educativo tradizionale , che predilige l ’ insegnamento teorico , sovente si rivela inadeguato a preparare efficacemente gli studenti alle esigenze concrete del mercato del lavoro , creando una situazione di stallo in cui gli allievi , pur avendo le capacità teoriche , non riescono a metterle in pratica e a dimostrare la loro effettiva competenza in ambito professionale . Per affrontare le sfide lavorative è essenziale dunque che le istituzioni educative riducano l ’ enfasi sull ’ accumulo di nozioni teoriche e promuovano un maggiore equilibrio con l ’ apprendimento pratico . Inoltre , risulta cruciale coinvolgere esperti del settore nel processo educativo , che offrano agli studenti una prospettiva preziosa e consigli pratici basati sulla loro esperienza sul campo , arricchendo così l ’ insegnamento tradizionale con conoscenze pratiche e attuali . Questa sinergia è essenziale nel campo della gastronomia , dove l ’ innovazione spesso nasce dall ’ esplorazione diretta degli ingredienti , delle tecniche di cottura e delle presentazioni culinarie . Il percorso scolastico costituisce un fondamentale capitolo nella vita di ciascun individuo , caratterizzato da un continuo sviluppo personale , intellettuale e professionale . È un cammino destinato non solo a consolidare le conoscenze teoriche , ma anche a perfezionare le competenze pratiche e trasversali essenziali per eccellere nel contesto contemporaneo . Ogni esperienza formativa , arricchita dalla collaborazione con docenti e colleghi , contribuisce significativamente a modellare la percezione individuale delle dinamiche sociali , economiche e culturali circostanti . Allo stesso tempo , il sistema educativo deve continuare a evolversi per garantire che ogni studente possa esplorare appieno il proprio potenziale , stimolando la creatività , la critica costruttiva e l ’ innovazione , che sono fondamentali nella crescita personale e professionale . Guardando al futuro , investire nella formazione continua e nell ’ accesso equo all ’ istruzione diventa fondamentale per costruire una società più inclusiva , progressista e adeguatamente preparata ad affrontare le complessità del panorama globale in evoluzione .
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Associazioni ( di cui anche io faccio parte ), istituzioni , enti , esponenti politici , insomma tutti che discutono del bene dei “ giovani ”.
Analisi , commenti , affermazioni espresse da VECCHI che spesso trascorrono ore sui media e sui palchi a pontificare sul perché i giovani non vogliono fare questo lavoro o sul perché le scuole non li preparano “ a loro immagine e somiglianza ”, come se l ’ unica cosa giusta da fare sia perpetuare un modello che ha certamente espresso dei grandissimi professionisti ma che si rifà al secolo scorso . Vi domando : davvero tutto questo pontificare nasce da un ’ analisi serena che si sganci dai singoli interessi ? E se si provasse ad ascoltare invece che continuare a pontificare ?
In questo Paese passiamo sovente dalle “ apparenti scuole ” alle “ super scuole ”. Nelle prime non esiste praticamente nulla che aiuti l ’ allievo nella crescita professionale ed umana . Nelle seconde tutto è così perfetto e qualitativamente superiore che praticamente sul mercato non troveranno mai le condizioni per poter operare secondo quei parametri / canoni poiché troppo tecnicistici / intellettuali , quindi per soli addetti ai lavori e i loro sponsor . In sostanza troppo costosi e non “ comprensibili ” dai più . Un po ’ come dire due facce della medesima medaglia che se pur differenti in realtà ci restituiscono la medesima immagine , l ’ identico sapore . Cosa deve essere quindi la scuola ? Confesso di essermi interrogato a lungo , anche come docente , ma sono fermamente convinto che dovrebbe - deve - essere un luogo dove la necessità di formare dei professionisti del terzo millennio ed il diritto dei giovani di indossare un futuro che si adatti a pennello si intrecci con le esperienze dei vecchi per abbassare il margine di errore , consentendo a questi ultimi di fare un passo indietro con un sorriso sulle labbra . Un luogo dove i giovani possano immaginare la loro personale “ ricetta ” per il futuro ed i vecchi possano essere per loro maieutica , come ci insegna il metodo socratico . Uno spazio dove il sapere accademico sia solo ed esclusivamente il punto di partenza e non il punto d ’ arrivo del percorso di studi in cui poter interpretare i continui mutamenti ed i bisogni della società stessa , anche sotto l ’ aspetto culinario .