QUANDO LA SCUOLA DIVENTA VALORE E QUANDO “ SI PERDE ”
di Roberto Carcangiu
FORMAZIONE
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PERCHÉ ABBIAMO “ BISOGNO ” DEI DIPLOMIFICI E NON DELLA SCUOLA ? PERCHÉ LA SCUOLA , SPESSO COME ALTRE ISTITUZIONI , ASSOCIAZIONI , AZIENDE , DIVENTA AUTOREFERENZIALE ? VEDIAMOLO INSIEME ( CON UN PO ’ DI PROVOCAZIONE )
“ S cuola ”, dal latino * schola * e dal greco * skholē ´ *, che analizzando l ’ etimo della parola , ci restituisce il significato di “ tempo libero ”, dedicato allo svago della mente , cioè lo “ studio ” e in seguito “ luogo dove si attende allo studio ”. Ovvero il tempo trascorso lontano da qualsiasi fatica o preoccupazione per nutrire lo spirito . Ne convengo che partire da ciò richiederebbe un ’ a- gorà di alcuni mesi più che una pagina di una rivista di settore per essere discusso profondamente con la speranza di poter trovare il bandolo della matassa . Questo però non deve impedirci di provarci , anche solo per instillare un dubbio nelle menti di chi ci legge , e contribuire così alla nascita di un modo diverso di guardare le cose .
La prima domanda : nella nostra epoca la scuola deve servire all ’ individuo in quanto essere umano o deve essere uno strumento valoriale che gli consente di elevarsi nella scala sociale attraverso il lavoro e la competenza ? Il famoso ascensore sociale del quale abbiamo perso la pulsantiera . E se finalmente ci rendessimo conto che è l ’ insieme di questi traguardi che nella scuola va ricercato per rendere “ liberi ” e consapevoli ? Fra le italiche peculiarità che hanno determinato una situazione , allo stato attuale , non idilliaca , possiamo includere un altro fattore determinante : il “ diritto-bisogno ” di un pezzo di carta ( e non di competenze ) per tutte quelle persone che in questo Paese , per un motivo o per l ’ altro , non possono , non ce la fanno , non vogliono , non ne hanno la capacità . Del resto un “ pezzo di carta ” serve sempre ; non se ne può fare a meno , non trovate ? Quasi a voler mettere a tacere il senso di “ colpa ” di un paese incapace di progettare percorsi per il bene del discente e non per quello del docente . Un mercato ( e non lo chiamo così a caso ) che autorizza e assolve tutti . Basta pagare e risolvere un po ’ di burocrazia per avere il diritto di fare “ scuola ”, che essa sia pubblica , privata , gestita da associazioni o altro : poco importa ! Soprattutto se fra il “ corpo docenti ” spiccano nomi che acchiappano molti consensi ( leggi like ), così che non si può che diventare bravi , a prescindere . Sorrido al pensiero : come dire che basta mettere nella stessa stalla un asino con un purosangue per creare un cavallo da corsa .