GRANDE CUCINA 03-2023 | Page 69

Q ualunque oggetto può avere un forte potere evocativo , anche il menu di un ristorante , e può diventare uno strumento di comunicazione potente , in grado di assumere un ruolo identitario . Un menu non è più , e non solo , un mero elenco di piatti e portate , ma può rappresentare la filosofia e il pensiero creativo di uno chef . Qui l ’ esperienza dei Fratelli Costardi e di Domenico Marotta .

Il menu si trasforma in un oggetto da collezione , regalato all ’ ospite a completamento dell ’ intera esperienza vissuta al ristorante
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Menu da collezionare
« Non è stato facile trovare il modo e , soprattutto , i soggetti e lo stile giusto per la rappresentazione del mio menu », così racconta Domenico Marotta , chef di Marotta Ristorante all ’ interno di Villa La Collinetta , a Squille in provincia di Caserta . « Tutto nasce da una forte passione per il mondo vegetale – spiega lo chef - per le erbe e per la stagionalità degli ingredienti , quindi ho pensato di prendere come punto di riferimento le tavole botaniche ». I disegni che compongono il raffinato menu sono realizzati da Salvatore Troiano , artista di Telese Terme ( BN ), per poi essere completati e valorizzati dal lavoro grafico di Valerio Martini . « Con Salvatore ci siamo subito intesi sulla stessa linea di pensiero da seguire e , sotto suo suggerimento , abbiamo scelto l ’ acquerello come tecnica per l ’ esecuzione dei disegni ». Un lavoro nato da forti sinergie tra lo chef e l ’ artista che è partito da un primo disegno dedicato al tarassaco , molto fedele all ’ idea di tavola botanica . Solo in seguito , dopo aver provato un percorso degustazione , l ’ artista ha trovato la chiave per personalizzare ancora di più il nostro progetto . « Man mano i disegni si sono legati ancora di più al lavoro che svolgiamo nel Ristorante , riducendo i contorni e lasciando l ’ acquerello in piena libertà . Ogni sfumatura diventava motivo di ispirazione per i tagli da rappresentare nel menu ». I disegni non vengono svelati subito nella loro integrità , ma divisi in più parti con tagli asimmetrici , per lasciare spazio all ’ immaginazione , alla scoperta , alla sorpresa , come accade durante l ’ esperienza a tavola . « Anche la scelta della carta – spiega chef Marotta - con uno spessore e una trama il più piacevoli possibile al tatto , parte da riflessioni volte a valorizzare interamente il disegno ».