GRANDE CUCINA 02-2022 | Page 93

LUCIO D ’ ORSI

L ’ ACCOGLIENZA PASSA PER L ’ ARTE E I COCKTAIL

Un ritratto di Lucio D ’ Orsi , maître e sommelier del Don Geppi di Sant ’ Agnello . Per lui la tavola è una tela su cui dipingere la mise en place
Lucio D ’ Orsi , classe 1979 , ha fatto dell ’ accoglienza accurata il suo marchio di fabbrica . La sua figura professionale è cresciuta e si è evoluta negli anni . Dopo l ’ alberghiero di Castellammare di Stabia e le esperienze in Svizzera come consulente food & beverage , dal 2015 è al Don Geppi come maître e sommelier , firma la carta dei vini e spinge sull ’ abbinamento con i cocktail . « Con Giulia , mia moglie , era dal 2010 che mettevamo le basi per un progetto enogastronomico importante . Volevamo – racconta il manager campano – che i clienti avessero l ’ occasione di fare il giro del mondo stando seduti ». Il lavoro di Lucio è sartoriale e molto rigoroso , l ’ impostazione della sua sala è decisamente di stampo classico e l ’ arte fa da contorno alla buona cucina e al buon bere . « Il Don Geppi risente molto dello stile della famiglia di mia moglie , i Rossano , proprietari del ristorante . Tanti gli oggetti provenienti dalla loro casa : il tavolo antichi , i tappeti e il grammofono , tutti elementi di rara bellezza che nel contesto ricostruiscono uno spazio d ’ arte . Abbiamo poi inserito una tela unica che copre tutte
le pareti della sala , 86 mq dipinti da artisti dell ’ Accademia di Belle Arti di Napoli . Il Don Geppi vuol ricreare fuori casa un luogo dove riconoscersi . La zona antistante la sala per noi è il salotto , varcata questa area si ha la sensazione netta di essere in una camera da pranzo tipica delle antiche case napoletane , quelle che aprono le porte a pochi amici e dove avviene la magia dell ’ accoglienza ». Negli ultimi tempi la gestione della sala sta subendo molteplici trasformazioni , si aggiorna e si rinnova anche in zone come la penisola sorrentina , da sempre abituata a ricevere prevalentemente turisti stranieri . « La nostra è una zona fortunata , ricca di materie prime eccellenti , prodotti dell ’ orto , del mare , della montagna . Oggi abbiamo finalmente abbandonato quella forma mentis di ristorazione dedicata esclusivamente agli ospiti che arrivavano da lontano . Si torna sì alle origini , ma ci si evolve grazie alla tecnica e allo sviluppo di nuove conoscenze da applicare alla preparazione e alla presentazione dei piatti ». Lucio D ’ Orsi è stato tra i precursori del servizio dei cocktail al tavolo e con la sua curiosità e la
grande conoscenza del mondo wine & spirits , gira il mondo a caccia di cantine e distillerie , prova nuovi ristoranti e indaga le proposte fatte dai grandi chef . E nell ’ esplorare questo mondo fatto di contrasti , diverse consistenze e temperature , compone il suo alfabeto del pairing nel segno della ricercatezza . « Fare il sommelier significa conoscere bene un vino e sceglierlo per quella portata , elogiarne le caratteristiche , parlare delle sue peculiarità , ma si tratta di un prodotto che non ho creato io . Dopo lo studio attento del lavoro di chef e pasticceri , ho deciso di completare il menu creando una cocktail list completamente ideata da me ». Parliamo inevitabilmente di futuro . Come saranno le tavole di domani ? « Negli anni la mise en place si è snellita per facilitare il servizio , ma penso che il futuro ci riserverà un ritorno alle origini , così come accade per la moda . Si raggiungono gli estremi per poi rilanciare i grandi classici intramontabili . Come il tovagliato bianco , una tela pulita su cui dipingere portando piatti , bicchieri ed emozioni attraverso il buon cibo e il buon bere ».
MISE EN PLACE
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