GRANDE CUCINA 01-2025 | Page 80

LE PAGINE DEL VINO
IL PARERE DI GABRIELLA DI DIO
LE PAGINE DEL VINO

IL PARERE DI GABRIELLA DI DIO

Gli errori da non commettere nella carta dei vini ? Costruirla senza seguire il territorio . Soprattutto in Italia , dove la geografia è un valore aggiunto !
Una carta dei vini che l ’ ha colpita ? Le Meurice Alain Ducasse a Parigi , bistellato con etichette da sogno .

IL VINO : EMOZIONI DA RACCONTARE

L ’ Executive Chef di Lefay Resort & SPA Lago di Garda Matteo Maenza
WINE & SPIRITS
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GABRIELLA DI DIO ACCOMPAGNA CON I SUOI CALICI UNA CUCINA DEL BENESSERE , LEGATA AL TERRITORIO E ALLE STAGIONI , DALLA TERRAZZA-GIOIELLO DEL LEFAY RESORT & SPA , SUL LAGO DI GARDA

P iemontese con sangue romagnolo e pugliese , Gabriella Di Dio ama il vino da quando era piccola : « Il suo profumo ha riempito le mie giornate sin dall ’ infanzia , grazie al nonno e al papà , che vinificavano in cantina ogni anno . Poi appena raggiunti i 18 anni ho iniziato a studiarlo , fino al diploma Ais ». A parte questo aneddoto , non ama molto parlare di sé , preferisce essere scoperta come una buona bottiglia . Dopo un periodo sul mar ligure , alla corte del Marin di Genova , la sommelier è approdata ad altre acque , dolci questa volta , da ammirare dalla terrazza del Gramen , il ristorante di Lefay Resort & SPA Lago di Garda . Lavorando su due menu da sette portate ispirati al giardino terapeutico del resort e al mondo acquatico : “ Per Aquam ” è un omaggio al clima mediterraneo del Garda , con piatti a base di pesce di mare e di lago , “ Per Agros ” parla del regno vegetale .

di Barbara Sgarzi
Raccontare il vino
Un osservatorio privilegiato , il suo , che vede una clientela ampia e internazionale , molto preparata sia sulle materie prime che sulle tecniche di preparazione . È soprattutto la regione a guidare le scelte dei clienti : « A Gramen la regionalità è fondamentale , soprattutto per i clienti stranieri . Inoltre , c ’ è grande interesse per il vino biologico , che è molto coerente con il concetto ispiratore del ristorante ». Ancora richiesti i vini rossi più strutturati , anche se , nota Di Dio , « Sono diventati un ’ eccezione . Oggi viene ricercato il piccolo produttore di nicchia , con lavorazione biologica ; in questo , le nuove generazioni di produttori sono avanti ». Vini che , al tavolo , vengono raccontati dalla sommelier con uno stile di comunicazione che lavora sull ’ emozione e le sensazioni : « Le nozioni tecniche servono , per essere credibili e avere una base più strutturata . Per me , però , è fondamentale entrare in sintonia con l ’ ospite . Lavoro molto sull ’ empatia , mi piace parlare della storia di un vino , raccontarne il lato emozionale , spesso arricchendo la narrazione con esperienze personali ». Per quanto riguarda la carta e gli abbinamenti , il lavoro è di gruppo , e capillare : « Da noi la formazione dell ’ intero staff è importantissima . La carta vini è il frutto
della conoscenza di cinque sommelier che lavorano in struttura : ogni bottiglia viene scelta e studiata per essere valorizzata , fatta conoscere ed essere scelta . I piatti vengono presentati a tutto il team , assaggiati e direi quasi vivisezionati nel dettaglio . Vengono condivise le tecniche di preparazione insieme allo staff di cucina e all ’ Executive Chef Matteo Maenza ; dopo , i pairing vengono studiati insieme al Maître e sommelier Salvatore Silvestro , per poi essere condivisi con Erminia Zusi , entrata da poco in staff sommelier ». Un abbinamento che l ’ ha particolarmente soddisfatta ? « Il nostro Cavolfiore brasato al sambuco , scalogno e alloro , piatto che rappresenta la complessità della semplicità , con una materia prima “ povera ” come il cavolfiore , e una preparazione di più di 24 ore . Il cavolfiore viene prima cotto sous-vide e poi completato in padella con una riduzione di sambuco . La consistenza creata dalla cottura rende l ’ ortaggio simile a una carne brasata : per questo lo serviamo con coltello da bistecca e lo abbiniamo ad un rosso , morbido e leggermente tannico , come il Nepomuceno di Cantrina , un blend di Rebo e Merlot prodotto nella parte sud del Lago di Garda , dove una parte delle uve subisce un leggero appassimento , rendendolo un vino elegante ma persistente ». Dopo il mare e il lago , se dovesse scegliere un paese straniero dove lavorare , quale sarebbe ? « Senza dubbio la Champagne . Vorrei diventarne ambasciatrice ».