WINE & SPIRIST
UN
FIORE NELLE LANGHE
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TANTE VOLTE SI USA LA FRASE “ TRADIZIONE NELLA MODERNITÀ ”. PER PIO CESARE , PERÒ , È PROPRIO COSÌ . UN ’ AZIENDA STORICA PORTATA AVANTI CON ENTUSIASMO DA DUE CU- GINI DELLA QUINTA GENERAZIONE . TRA BAROLO E TIMORASSO , LA STORIA CONTINUA
È sorridente ed esile come una ragazzina , ma basta parlarle cinque minuti per capire che dentro , la tempra è quella di famiglia . Una steel magnolia , direbbero nel sud degli Stati Uniti , un fiore d ’ acciaio . Federica Boffa Pio , classe 1997 , annata splendida per Barolo e Barbaresco , è la quinta generazione della casa langarola Pio Cesare . Oltre 140 anni di storia , 80 ettari di vigneti acquistati pazientemente a partire dagli anni 70 , un nome che è legato al nebbiolo , certo , ma anche a bianchi preziosi come il PiodiLei , tra i primi Chardonnay fermentati ed affinati in piccole botti in Italia . In azienda praticamente da sempre , i filari di nebbiolo li ha vissuti sin da bambina , grazie alla casa di campagna sulla collina del Bricco di Treiso . Sono presto diventati un lavoro , già durante l ’ università ( Economia , a Torino ) e l ’ hanno portata oggi a gestire la cantina insieme al cugino Cesare Benvenuto Pio . L ’ improvvisa scomparsa del padre , nel 2021 , ha anticipato bruscamente il ricambio generazionale . « Per fortuna avevo già lavorato parecchi anni a fianco di papà , era riuscito a insegnarmi tanto », ricorda . Un padre adorato , “ severo ed esigente ”, che però l ’ ha sempre lasciata libera di scegliere la sua strada . « Forse , se mi avesse obbligato a lavorare in cantina , non l ’ avrei mai fatto . Invece così è venuto naturale », riflette . Federica oggi si occupa , a quattro mani con il cugino , praticamente di tutto , compreso l ’ export . Mentre parliamo sta preparando un viaggio in Giappone , uno dei 50 paesi in cui le etichette Pio Cesare sono esportate . E appena rientra , ci saranno lavori da sovrintendere . La cantina , l ’ ultima rimasta nel centro storico di Alba , costruita su quattro livelli di cui uno al di sotto della falda del Tanaro e attraversata da un pezzo di mura romane , è in corso di ampliamento per spostare l ’ imbottigliamento dei vini bianchi . Quasi una caverna in alcuni punti , sapientemente illuminata da luci basse che impreziosiscono vecchie annate di Barolo , è il cuore della casa albese , fondata dal trisnonno di Federica nel 1881 . Non solo per i rossi . Oltre allo storico Chardonnay , a un Sauvignon Blanc e a un rosé dedicato a nonna Rosy , l ’ autunno 2023 ha visto la prima vendemmia del Timorasso dalle vigne acquisite nel 2018 sui colli tortonesi . Tre anni