GRANDE CUCINA 01-2024 | Page 31

zioni culinarie , i colori e la freschezza degli ingredienti . Il piatto deve essere in armonia non solo con il cibo , ma anche con il resto della tavola e con il contesto . Lo stile della mise en place deve riflettere anche le tendenze più attuali nel campo del plating , ovvero l ’ arte di impiattare . Lo stile minimalista , per esempio , è molto in voga tra gli chef che vogliono valorizzare la qualità e la semplicità degli ingredienti , senza sovraccaricare il piatto di elementi superflui . In questo caso , il piatto ideale ha linee sottili e pulite e spesso è di colore bianco o neutro , per creare un contrasto con il cibo . Non manca però chi predilige l ’ innovazione delle forme e dei materiali , si può spaziare dal vetro al metallo , dalla ceramica al legno , dal silicone alla carta . Alcuni chef sperimentano anche piatti commestibili , realizzati con ingredienti naturali , che si integrano perfettamente con il cibo e ne esaltano il sapore . Il tovagliolo , invece , è un elemento che può dare un tocco di personalità alla tavola , se scelto con gusto e coerenza . Una tendenza recente tra gli chef è quella di rinunciare alla tovaglia e optare per tavoli in legno , che conferiscono un ’ atmosfera più naturale e moderna . Tuttavia , questa scelta non sempre incontra il favore di tutti i clienti . La selezione dei bicchieri è un altro aspetto fondamentale della mise en place , che richiede conoscenza e competenza . I bicchieri devono essere scelti in base al tipo di bevanda che si serve , ma anche in base alla forma , al materiale , al colore e alla disposizione . La mise en place di un ristorante gourmet , quindi , non è solo una questione di estetica , ma anche di emozioni che può suscitare . Prendersi cura dei propri clienti , offrendo loro un ’ esperienza unica , ha infatti un forte impatto anche sulle loro percezioni cognitive . La capacità di un ristorante di destare sensazioni e impressioni positive , facendosi ricordare attraverso l ’ attenzione ai dettagli ,
rafforzerà la sua identità e la sua reputazione , rendendolo chiaro e diverso da qualunque altro . In conclusione , in un mercato sempre più competitivo e in continua evoluzione , la mise en place di un ristorante è un ’ arte che fa la differenza . Per rimanere al passo con i trend del mercato contemporaneo , è necessario quindi aggiornarsi costantemente , investire e sperimentare nuove soluzioni , senza perdere di vista la qualità e la coerenza . Solo così si potrà offrire ai propri clienti una cena che non dimenticheranno .
Seguici per rimanere al passo con le ultime tendenze della mise en place . Dal prossimo numero di Grande Cucina andremo alla scoperta delle tavole più innovative e creative ( o delle più eleganti e tradizionali ) e racconteremo come chef , sommelier , maitre e ristoratori scelgono piatti , bicchieri , posate , tovagliato o suppellettili . Ti aspettiamo !
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Atto di Vito Mollica : la mise en place come espressione di arte e storia
La mise en place del ristorante Atto di Vito Mollica è un omaggio alla tradizione artigianale e alla cultura storica di Firenze . Ogni dettaglio è curato con maestria e personalità , dalla scelta dei materiali alla decorazione dei piatti . Gli oggetti per la tavola sono realizzati da famiglie di artigiani fiorentini , come Ugo Poggi , Braganti e Richard Ginori , che hanno creato pezzi unici e personalizzati per il ristorante . I bicchieri sono della linea White Tie di Riedel , in vetro soffiato , eleganti e leggeri . Le tovaglie sono in misto lino , di media lunghezza , per valorizzare il pavimento originale in mosaico del palazzo . Le posate sono in argento lucido , in stile minimal e Art Nouveau , e sono capovolte per richiamare le cene della corte di Francia Anche i menu sono originali e ispirati allo stile decorativo dei primi del Novecento .