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impostata nell’ ordine logico con cui dovrebbe essere progettato e installato un Impianto di Allarme Intrusione e Rapina. Questa revisione non è solo un aggiornamento dei riferimenti normativi, ma è il risultato di una profonda riorganizzazione editoriale volta a ottimizzare la fruibilità del documento.
Livello di Prestazione e Analisi del Rischio Nelle edizioni precedenti della CEI 79-3, la determinazione del“ Livello di Prestazione dell’ impianto” era basata su criteri semplici e parzialmente soggettivi. La nuova revisione introduce e sviluppa un metodo oggettivo per l’ Analisi del Rischio, attribuendo in modo più preciso le responsabilità nelle fasi progettuali propedeutiche. Il nuovo Allegato A, dal titolo“ Metodo di valutazione dei rischi”, è prescrittivo e fornisce indicazioni dettagliate per la valutazione dei rischi. La sua struttura è articolata nei seguenti paragrafi: A. 1- Fattori di Stimolo, Contromisure e Vulnerabilità Residua; A. 2- Criticità percepita; A. 3- Probabilità;
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A. 4- Danno;
A. 5- Calcolo del Livello di Rischio e del Livello di Prestazione previsto;
A. 6- Tabella di normalizzazione dei valori per il Livello di Rischio.
La trattazione è completata da esempi pratici per la determinazione del Livello di Rischio e del conseguente Livello di Prestazione. Nel precedente documento coesistevano due metodi contrastanti: il Tabellare( prescrittivo ma carente di dettagli) e il Matematico( non prescrittivo, utilizzabile solo per verifica a posteriori). Nella nuova edizione inoltre, è stato sviluppato un nuovo“ Metodo Tabellare” unico e prescrittivo, di facile consultazione, da utilizzare come guida fondamentale nella fase iniziale di impostazione del progetto. Questa scelta elimina la dualità e le precedenti contraddizioni tra i vecchi metodi. La Nuova Norma CEI 79-3 ha definito un approccio di progettazione modulare e più flessibile, per agevolare eventuali successivi ampliamenti. È stato infatti
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introdotto in modo esplicito il concetto di sotto-impianto per consentire la ripartizione di un impianto complesso in moduli. La Norma chiarisce che“ L’ impianto posto a protezione dell’ a- rea controllata può essere articolato in uno o più sotto-impianti specifici per le sotto-aree identificate”. Questo garantisce una maggiore modularità nella rilevazione e risponde alle esigenze operative dell’ utente che può attivare o disattivare selettivamente porzioni del sistema.
Livello di Prestazione e Indice Integrativo di Sicurezza Il nuovo approccio normativo introduce chiarezza sia nella progettazione dei rivelatori che nella valutazione integrata del sistema. Per ogni Livello di Prestazione è stato definito un diverso approccio alla progettazione dell’ insieme dei rivelatori. Sono inoltre fornite più opzioni equivalenti per ogni approccio, da scegliere in base al contesto e ai vincoli installativi. Il Livello di Prestazione( LdP) rappresenta il valore numerico che esprime la capacità del sotto-impianto di rilevare il tentativo di intrusione che si presume possa avvenire attraverso: I varchi, lL’ effrazione delle discontinuità della struttura( sfondamento, attraversamento) o il movimento e / o il transito dell’ intruso all’ interno dei volumi controllati. L’ Indice Integrativo di Sicurezza( IIS)( Opzionale) è un nuovo indicatore
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numerico che consente di quantificare in modo oggettivo l’ entità delle integrazioni che migliorano la sicurezza. Consente di valorizzare sotto-impianti che, a parità di LdP, offrono soluzioni aggiuntive che incrementano la sicurezza attraverso: La presenza di una serie di sotto-impianti concentrici( che circondano l’ area principale), l’ integrazione di dispositivi e sistemi di deterrenza, l’ inclusione di rivelatori in aggiunta ai requisiti minimi per il Livello di Prestazione richiesto.
Sottoinsiemi L’ impianto( o sotto-impianto) è costituito da quattro“ sottoinsiemi” di base, rispettivamente“ A” per i rivelatori,“ B” per tutti i dispositivi essenziali al funzionamento dell’ impianto( Centrale, Unità di Alimentazione, interfacce utente),“ C” per i dispositivi di notifica locale e remota ed“ E” per le tipologie e la qualità delle interconnessioni; un ulteriore sottoinsieme“ D”, opzionale, può essere costituito da funzionalità e dispositivi aggiuntivi in grado di aggiungere maggiore efficacia, in linea con lo scopo della Norma. A: obbligatorio e relativo ai rivelatori( automatici e / o manuali);
B: obbligatorio e relativo ai dispositivi essenziali per il funzionamento degli impianti( Centrale, Unità di Alimentazione, Interfacce utente);
C: obbligatorio e relativo ai dispositivi di notifica locale WD( ad esempio apparati di allar-
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