Un impianto di allarme intrusione rileva quanto prima possibile ogni tentativo di accesso non autorizzato, permette il pronto intervento di personale professionalmente preparato, rappresentando di fatto un deterrente alle intenzioni del malintenzionato. Gli impianti di sicurezza devono integrare gli apprestamenti di sicurezza di tipo passivo. Affinché un’ area sia davvero protetta deve necessariamente esistere un equilibrio fra la protezione attiva( impianto allarme, videocitofono e telecamere, controllo accessi, ecc.) e quella passiva( porte e vetri blindati, inferriate, serrande, casseforti, ecc.). Per esempio, in una casa edificata in un luogo isolato, un sofisticato impianto d’ allarme intrusione può essere inutile se le porte e le finestre al piano terra non hanno una struttura sufficientemente resistente. Il malintenzionato ha in questo caso molto tempo a disposizione, a causa dell’ isolamento dell’ abitazione, per compiere un’ effrazione e fuggire indisturbato prima di qualsiasi intervento. Al contrario, la sola protezione passiva |
permetterebbe comunque al ladro che la superasse una permanenza non rilevabile, a tempo indeterminato, all’ interno dell’ a- bitazione. Le norme tecniche della serie CEI EN 62676, applicabili alla materia, riguardano i sistemi di videosorveglianza e affrontano temi di standardizzazione, dai requisiti generali di |
sistema fino ai protocolli di trasmissione e ai metodi di misurazione delle performance delle telecamere, che sono stati pubblicati in particolare nella norma CEI EN 62676-5.
La nuova edizione della Norma CEI 79-3
Lo scopo della più recente revisione
|
della Norma CEI 79-3 è garantire, per quanto praticabile, che gli Impianti di Allarme Intrusione e Rapina forniscano le prestazioni attese, riducendo al minimo gli allarmi impropri e mantenendo costantemente le prestazioni concordate, attraverso un metodo chiaro, misurabile e ripetibile. La Norma è |
www. nt24. it |