Giornale dell'Installatore Elettrico Nov 2025 | Page 16

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e segnali) e, in alcuni casi, al tipo di verifica( iniziale o quinquennale). Il numero di misurazioni quinquennali può essere ridotto se sono state effettuate misurazioni complete durante la verifica iniziale. In presenza di zone identiche per layout e impianto di illuminazione di sicurezza, è possibile effettuare le misurazioni in una sola zona rappresentativa. È importante notare che, secondo la norma, anche con adeguate precauzioni e l’ uso di uno strumento di classe B, l’ incertezza di misura difficilmente può essere ridotta al di sotto del 10 %. Pertanto, se ad esempio l’ illuminamento minimo richiesto è 1 lx, il valore di accettazione della misurazione sarà 1,1 lx. La norma non richiede requisiti professionali particolari per il soggetto che effettua le misurazioni, purché abbia le necessarie competenze e abilità.
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Nuova Norma UNI 1838
Nel mese di febbraio di quest’ anno l’ UNI ha pubblicato la nuova edizione della Norma EN 1838 dal titolo“ Applicazioni illuminotecniche – Illuminazione di emergenza per gli edifici”, Con un focus rinnovato sulla chiarezza dei percorsi di esodo, l’ efficacia dei punti di enfasi e l’ adeguamento a scenari emergent, la UNI EN 1838:2025 mira a migliorare concretamente la sicurezza delle persone in situazioni di pericolo. Dalle definizioni più precise sui livelli di illuminamento in aree specifiche all’ introduzione di concetti come i sistemi adattivi e l’ illuminazione di area locale, questa norma promette di ridefinire gli standard del settore, allineandosi alle esigenze di edifici sempre più complessi. Del resto, l’ efficacia di un sistema di illuminazione di sicurezza risiede non solo nella sua capacità di attivarsi in caso di emergenza, ma anche nella corretta definizione dei punti cruciali da illuminare e dei livelli di illuminamento richiesti in base alle aree specifiche. La norma UNI EN 1838 introduce significative modifiche e chiarimenti in questi ambiti, ridefinendo le aspettative e le modalità di progettazione.
Vie di Esodo: ridefinizione dei livelli di illuminamento
La norma UNI EN 1838 introduce importanti aggiornamenti relativi ai livelli di illuminamento richiesti per le vie di esodo, con l’ obiettivo di migliorare la visibilità e la sicurezza durante l’ evacuazione.
Vie di esodo fino a 2 metri di larghezza: La precedente norma UNI EN 1838( 2013) richiedeva 1 lx sulla linea mediana della via di esodo e 0,5 lx nella fascia centrale. La nuova norma UNI EN 1838( 2025) semplifica e rende più stringente il requisito, richiedendo 1 lx sull’ intera fascia centrale di larghezza pari alla metà della via di esodo. Questo garantisce una distribuzione luminosa più uniforme e efficace lungo il percorso di evacuazione. Vie di esodo più larghe di 2 metri: In passato, la norma UNI EN 1838( 2013) prevedeva che le vie di esodo più larghe di 2 metri fossero trattate come un insieme di strisce parallele di larghezza massima di due metri, oppure che venisse prevista un’ illuminazione antipanico. La nuova norma UNI EN 1838( 2025) introduce un approccio differente e più chiaro: richiede 1 lx su tutta la via di esodo, con l’ eccezione di una fascia di 0,5 metri lungo i bordi. Questo approccio mira a garantire una copertura illuminotecnica adeguata su gran parte della superficie calpestabile, favorendo un esodo più agevole e sicuro anche in corridoi o percorsi ampi. Vie di esodo non chiaramente definite in aree aperte: Un’ ulteriore specificazione riguarda le situazioni in cui una via di esodo
Figura 2. Nelle vie di esodo fino a 2 metri di larghezza: la nuova norma UNI EN 1838( 2025) semplifica e rende più stringente il requisito, richiedendo 1 lx sull’ intera fascia centrale di larghezza pari alla metà della via di esodo
attraversa un’ area aperta e non è chiaramente delineata. In questi casi, la nuova norma stabilisce che l’ illuminazione di sicurezza deve essere fornita sul percorso più breve attraverso quest’ area, garantendo un illuminamento di 1 lx a pavimento su una fascia di almeno 2 metri di larghezza. Questo assicura che, anche in spazi ampi e non delimitati, esista un percorso illuminato e riconoscibile per l’ evacuazione. Questi aggiornamenti riflettono la necessità di fornire indicazioni più precise e robuste per la progettazione dell’ illuminazione delle vie di esodo, adattandosi alle diverse configurazioni degli ambienti e garantendo un livello di sicurezza superiore.
I“ punti di enfasi”
I punti di enfasi rappresentano aree o elementi specifici che devono rimanere chiaramente visibili durante la mancanza dell’ illuminazione ordinaria per garantire una navigazione sicura e una reazione efficace in caso di emergenza. La nuova norma UNI EN 1838 apporta alcune importanti precisazioni e introduce nuovi punti di enfasi. Tradizionalmente, era richiesto un apparecchio di illuminazione di emergenza ad ogni cambio di direzione lungo una via di esodo. La nuova norma chiarisce che tale apparecchio è necessario solo se la direzione della via di esodo non è chiaramente intuibile. Questa precisazione, pur consentendo potenzialmente di ottimizzare il numero di apparecchi in alcuni contesti, viene bilanciata dall’ introduzione di nuovi punti di enfasi essenziali:
Planimetrie per l’ evacuazione: È richiesto un apparecchio di illuminazione di emergenza entro 2 metri dalla posizione delle planimetrie di evacuazione, garantendo un illuminamento di almeno 5 lx sul piano verticale. Questo assicura che le informazioni cruciali per l’ esodo siano sempre leggibili, anche in condizioni di emergenza. Punti di chiamata ascensore: Un apparecchio è ora obbligatorio entro 2 metri dal punto in cui viene ricevuta una chiamata di allarme da un ascensore. Questo è fondamentale per l’ in-