Giornale dell'Installatore Elettrico Lug/Ago 2025 | Page 52

I PIANI NAZIONALI DI RISTRUTTURAZIONE DOVRANNO PREVEDERE UNA PROGRAMMAZIONE VINCOLANTE, TRIENNALE E VERIFICABILE FINO AL 2050

52 TRANSIZIONE ELETTRICA I LEGISLAZIONE

I PIANI NAZIONALI DI RISTRUTTURAZIONE DOVRANNO PREVEDERE UNA PROGRAMMAZIONE VINCOLANTE, TRIENNALE E VERIFICABILE FINO AL 2050
attraverso pompe di calore, fotovoltaico e sistemi di accumulo – è indicata come una traiettoria strategica per la decarbonizzazione, da sostenere con incentivi e semplificazioni autorizzative. In sintesi, le linee guida europee forniscono un quadro tecnico articolato che orienta l’ azione degli Stati membri lungo tre direttrici fondamentali: visione strategica, attuazione tecnica e sostenibilità economico-sociale. Non si tratta di un allegato secondario alla direttiva, ma di un vero e proprio manuale operativo che potrà fare la differenza nella qualità e nell’ efficacia dell’ intera transizione.
Le implicazioni per installatori e progettisti
La piena attuazione della direttiva EPBD 2024 passa necessariamente per una trasformazione profonda della filiera tecnica che ruota attorno alla progettazione, installazione e gestione degli edifici. Installatori e progettisti sono chiamati a un cambio di paradigma: da meri esecutori di soluzioni a figure centrali nella transizione energetica del patrimonio immobiliare europeo.
In primo luogo, la nuova normativa impone l’ adozione di un approccio integrato e prestazionale. I progettisti non potranno più limitarsi a interventi parziali o standardizzati, ma dovranno sviluppare soluzioni personalizzate in funzione dell’ edificio, delle sue caratteristiche fisiche, del contesto climatico, delle abitudini di utilizzo e degli obiettivi di lungo termine stabiliti dai passaporti di ristrutturazione. Diventa fondamentale la capacità di lavorare con strumenti avanzati, come simulazioni energetiche, modellazione BIM, diagnosi energetiche dettagliate e tecnologie digitali per il monitoraggio delle prestazioni in esercizio. Per gli installatori, la direttiva impone una crescente familiarità con impianti tecnologicamente complessi e connessi. L’ elettrificazione dei consumi e la progressiva eliminazione delle fonti fossili comportano una rapida diffusione di pompe di calore, impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, domotica e gestione intelligente dei carichi. La messa in servizio e la manutenzione di questi impianti richiede competenze tecniche aggiornate e capacità di interfacciarsi con
altri professionisti, enti locali e piattaforme digitali. A questo si aggiunge l’ aspetto normativo e documentale: gli operatori dovranno essere in grado di produrre, leggere e aggiornare i passaporti di ristrutturazione, interfacciarsi con i nuovi sportelli per l’ efficienza energetica e contribuire attivamente alla raccolta dati e alle verifiche previste dai Piani nazionali. Ciò richiederà anche la padronanza dei requisiti minimi imposti dai regolamenti nazionali, l’ aderenza agli standard di sicurezza e il rispetto delle prescrizioni ambientali. Le implicazioni si estendono anche alla gestione delle commesse: la direttiva prevede che gli Stati incentivino la realizzazione di interventi combinati, abbandonando la logica dell’ intervento singolo( ad esempio la sola sostituzione dell’ impianto) a favore di pacchetti integrati che includano isolamento termico, sostituzione infissi, aggiornamento impiantistico e digitalizzazione dei sistemi. Questo comporta una maggiore capacità organizzativa e progettuale, ma offre anche nuove opportunità di lavoro stabile, qualificato e orientato al valore. Infine, la direttiva apre scenari di crescita anche in ambito formativo e consulenziale. Installatori e progettisti dovranno aggiornare costantemente le proprie competenze attraverso percorsi strutturati, abilitazioni specifiche e moduli dedicati ai nuovi requisiti imposti dalla normativa. In parallelo, potranno ritagliarsi un ruolo sempre più rilevante come consulenti energetici di fiducia per cittadini, imprese ed enti pubblici, contribuendo a tradurre la direttiva in interventi reali, economicamente sostenibili e tecnicamente efficaci. La direttiva EPBD non si limita quindi a fissare obiettivi e scadenze: ridisegna in modo strutturale il mestiere di chi progetta e realizza gli edifici. Per i professionisti tecnici, è una sfida, ma anche una straordinaria occasione di evoluzione e rilancio.
Cosa manca per rendere effettiva la svolta green
Nonostante la portata storica della direttiva EPBD 2024 e l’ articolazione puntuale degli strumenti previsti per accompagnarne l’ attuazione, perman- www. nt24. it