IL PASSAPORTO DI RISTRUTTURAZIONE DIVENTA UNO STRUMENTO DIGITALE STRATEGICO PER PIANIFICARE INTERVENTI MIRATI E MONITORARE LE PRESTAZIONI NEL TEMPO
TRANSIZIONE ELETTRICA 51 tuzioni, professionisti, imprese e cittadini.
Le Linee guida europee per la trasformazione del patrimonio edilizio
Per accompagnare l’ attuazione della nuova direttiva EPBD e supportare gli Stati membri nella definizione dei Piani nazionali di ristrutturazione, la Commissione europea ha pubblicato un documento tecnico di riferimento dal titolo“ Delivering the EPBD”, che fornisce linee guida operative per tradurre gli obiettivi normativi in interventi concreti ed efficaci. Questo documento ha un ruolo cruciale: colma il divario tra la dimensione politica della direttiva e la sua applicazione sul campo, offrendo un quadro metodologico e tecnico destinato a progettisti, enti pubblici, operatori della filiera edilizia e stakeholders territoriali. Al centro di queste linee guida c’ è l’ approccio integrato alla ristrutturazione. La logica non è più quella dell’ intervento puntuale e frammentato, ma quella di una pianificazione articolata e progressiva, costruita su diagnosi tecniche, valutazioni costi-benefici e orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In questa prospettiva si inserisce il concetto di passaporto di ristrutturazione( Building Renovation Passport), uno degli strumenti chiave della direttiva. Si tratta di
IL PASSAPORTO DI RISTRUTTURAZIONE DIVENTA UNO STRUMENTO DIGITALE STRATEGICO PER PIANIFICARE INTERVENTI MIRATI E MONITORARE LE PRESTAZIONI NEL TEMPO
PASSAPORTO + APE: INTEGRAZIONE EFFICACE PER RIDURRE COSTI E BUROCRAZIA
Il passaporto è strutturato per essere emesso insieme all’ Attestato di prestazione energetica( APE), consentendo a tecnici qualificati di elaborare entrambi contemporaneamente. In questo modo, si ottimizzano costi, tempi procedurali e si facilita l’ adozione dello strumento da parte dei cittadini.
un documento digitale che accompagna l’ edificio lungo il suo ciclo di vita, contenendo una roadmap personalizzata degli interventi da realizzare, i dati di performance, le stime di spesa e il monitoraggio dei risultati. Un’ altra raccomandazione centrale è l’ adozione del principio del costo ottimale: gli interventi dovranno essere selezionati non solo in funzione dell’ efficienza energetica, ma anche della sostenibilità economica per gli utenti finali. Questo implica che le misure proposte nei Piani nazionali dovranno essere calibrate per garantire un bilancio favorevole tra investimenti e risparmi nel tempo, evitando oneri eccessivi per le famiglie, in particolare per quelle in condizioni di vulnerabilità. Le linee guida pongono inoltre forte enfasi sulla digitalizzazione del settore edilizio, considerata essenziale per incrementare la qualità e la tracciabilità degli interventi. L’ utilizzo di strumenti digitali, come piattaforme per la raccolta dati, modelli BIM e sistemi di monitoraggio in tempo reale, è visto come leva fondamentale per migliorare la progettazione, il controllo dei consumi e la gestione integrata degli edifici. Un capitolo specifico è dedicato alle competenze professionali, con l’ invito rivolto agli Stati membri a investire in formazione tecnica, aggiornamento continuo e riconoscimento delle qualifiche. Per raggiungere gli obiettivi della direttiva sarà infatti necessario un significativo ampliamento della forza lavoro qualificata: installatori, progettisti, auditor energetici e tecnici specializzati dovranno acquisire competenze aggiornate in materia di sistemi rinnovabili, impianti a basse emissioni, isolamento avanzato e gestione digitale degli edifici. Il documento“ Delivering the EPBD” sottolinea anche l’ importanza dell’ autoconsumo e dell’ integrazione tra efficienza energetica e fonti rinnovabili. L’ obiettivo non è solo ridurre il fabbisogno energetico degli edifici, ma anche promuovere una produzione distribuita, affidabile e sostenibile. L’ elettrificazione degli usi finali – in particolare
GIE- IL GIORNALE DELL’ INSTALLATORE ELETTRICO