Giornale dell'Installatore Elettrico Lug/Ago 2025 | Page 15

AUTONOMIA, ATTIVAZIONE, IDENTIFICAZIONE: I NUOVI REQUISITI MIGLIORANO ROBUSTEZZA E MANUTENIBILITÀ DEGLI IMPIANTI
NORMATIVA 15 to dalla UNI CEI 11222( 2013). Oggi, la CEI EN 50172 è il riferimento più aggiornato e cogente. Al fine di evitare confusioni sul mercato, sarebbe auspicabile che la norma UNI CEI 11222 venisse abrogata o aggiornata. Le attività da condurre secondo le diverse periodicità sono le seguenti:
• Verifica giornaliera: per gli impianti centralizzati, è richiesto un controllo a vista della sorgente di sicurezza per verificare l’ assenza di allarmi. Per gli impianti con apparecchi autonomi, è raccomandata( non prescritta) l’ adozione di un sistema di controllo centralizzato. Solo eventuali guasti e azioni correttive devono essere annotati nel registro.
• Verifica mensile: è richiesta la verifica di funzionamento di tutti gli apparecchi di emergenza. La data e i risultati della verifica devono essere riportati nel registro.
• Verifica annuale: è richiesta una verifica generale, di funzionamento e di autonomia, con l’ effettuazione delle verifiche previste nella Tabella E( punti da b a f). La data e i risultati devono essere riportati nel registro.
• Verifica quinquennale: ogni cinque anni, oltre alle verifiche annuali, è richiesta una verifica strumentale per controllare che siano soddisfatti i requisiti illuminotecnici previsti dalla norma UNI EN 1838. Per queste misurazioni( illuminamento e luminanza) sono richiesti strumenti almeno di classe 2 secondo il rapporto tecnico CIE TR 231( 2019), equivalenti agli strumenti di classe B secondo la norma DM 5032-7, con una risoluzione minima di 0,01 lx per l’ illuminamento e 0,1 cd / m ² per la luminanza. Le misurazioni dovrebbero essere effettuate in condizioni di minima illuminazione ambientale( di notte). La norma prevede quattro metodi di misura( A, B, C, D) che richiedono l’ impiego di uno, due o tre strumenti, a seconda della costanza della luce diffusa nell’ ambiente e della luce fornita dagli apparecchi di emergenza. L’ Allegato B della norma illustra le modalità di esecuzione delle misurazioni e le formule di calcolo per tenere conto delle variazioni ambientali. Il tipo di misurazioni richieste varia in base alla tipologia di illuminazione( antipanico, area locale, aree ad alto rischio, vie di esodo e segnali) e, in alcuni casi, al tipo di verifica( iniziale o quinquennale). Il numero di misurazioni quinquennali può essere ridotto se sono state effettuate misurazioni complete durante la verifica iniziale. In presenza di zone identiche per layout e impianto di illuminazione di sicurezza, è possibile effettuare le misurazioni in una sola zona rappresentativa. È importante notare che, secondo la norma, anche con adeguate precauzioni e l’ uso di uno strumento di classe B, l’ incertezza di misura difficilmente può essere ridotta al di sotto del 10 %. Pertanto, se ad esempio l’ illuminamento minimo richiesto è 1 lx, il valore di accettazione della misurazione sarà 1,1 lx. La norma non richiede requisiti professionali particolari per il soggetto che effettua le misurazioni, purché abbia le necessarie competenze e abilità.
Nuova norma UNI 1838
Nel mese di febbraio di quest’ anno l’ UNI ha pubblicato la nuova edizione della Norma EN 1838 dal titolo“ Applicazioni illuminotecniche- Illuminazione di emergenza per gli edifici”. Con un focus rinnovato sulla chiarezza dei percorsi di esodo, l’ efficacia dei punti di enfasi e l’ adeguamento a scenari emergent, la UNI EN 1838:2025 mira a migliorare concretamente la sicurezza delle persone in situazioni di pericolo. Dalle definizioni più precise sui livelli di illuminamento in aree specifiche all’ introduzione di concetti come i sistemi adattivi e l’ illuminazione di area locale, questa norma promette di ridefinire gli standard del settore, allineandosi alle esigenze di edifici sempre più complessi. Del resto, l’ efficacia di un sistema di illuminazione di sicurezza risiede non solo nella sua capacità di attivarsi in caso di emergenza, ma anche nella corretta definizione dei punti cruciali da illuminare e dei livelli di illuminamento richiesti in base alle aree specifiche. La norma UNI EN 1838 introduce significative modifiche e chiarimenti in questi ambiti, ridefinendo le aspettative e le modalità di progettazione.
Vie di esodo: ridefinizione dei livelli di illuminamento
La norma UNI EN 1838 introduce importanti aggiornamenti relativi ai livelli di illuminamento richiesti per le vie di esodo, con l’ obiettivo di migliorare la visibilità e la sicurezza durante l’ evacuazione.
• Vie di esodo fino a 2 metri di larghezza: la precedente norma UNI EN 1838( 2013) richiedeva 1 lx sulla linea mediana della via di esodo e 0,5 lx nella fascia centrale. La nuova norma UNI EN 1838( 2025) semplifica e rende più stringente il requisito, richiedendo 1 lx sull’ intera fascia centrale di larghezza pari alla metà della via di esodo. Questo garantisce una distribuzione luminosa più uniforme e efficace lungo il percorso di evacuazione.
• Vie di esodo più larghe di 2 metri: in passato, la norma UNI EN 1838( 2013) prevedeva che le vie di esodo più larghe di 2 metri fossero trattate come un insieme di strisce parallele di larghezza massima di due metri, oppure che venisse prevista un’ illuminazione antipanico. La nuova norma UNI EN 1838( 2025) introduce un approccio differente e più
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