Proteggere un carico monofase con un
INTERRUTTORE QUADRIPOLARE
È possibile alimentare un carico a 230 volt c. a installando un interruttore quadripolare. Se non è possibile, si chiedono i motivi. |
Solitamente ciascun polo dell’ interruttore magnetotermico quadripolare è equipaggiato con un dispositivo di protezione tarato sul valore della corrente |
nominale in Ampere( In) di targa. Si devono pertanto rispettare le note relazioni I B ≤ I N ≤ I Z, e If ≤ 1,45 I Z, oltre al corretto collegamento del conduttore |
di neutro sul rispettivo polo dell’ interruttore. Si rimanda per completezza ai manuali di uso e di manutenzione dei costruttori dei dispositivi. |
Dichiarazione di conformità e AUMENTO POTENZA
Un chiarimento circa la realizzazione del nodo equipotenziale all’ interno di un locale medico di Gruppo 2. All’ interno delle travi testaletto, è presente una barra di rame con più fori su cui confluiscono tutti i conduttori PE delle prese elettriche presenti nelle travi ed i conduttori EQ di eventuali prese gas medicali. Considerando che la normativa consente di inserire tra la massa / massa estranea ed il nodo un solo sub-nodo, Vi chiedo se la barra di rame presente all’ interno della trave testaletto è da considerarsi già sub-nodo.
Una trave testaletto per un locale di Gruppo 2 è un dispositivo medicale che non fa parte dell’ impianto elettrico e che, in genere, viene fornita assemblata e collaudata dal costruttore. La barra equipotenziale a bordo, sebbene possa averne tutte le caratteristiche, non è da considerarsi nodo o sub-nodo per l’ impianto elettrico. Viene da sé che, non essendo ricompresa nel campo di applicazione della Norma CEI 64-8, non viene conteggiata come nodo o subnodo.
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