Giornale dell'Installatore Elettrico Giugno 2025 | Page 25

CONTATTO DIRETTO: UNA DELLE CAUSE PRINCIPALI DI INFORTUNIO ELETTRICO SUL LAVORO
FOCUS 25 su barriere fisiche passive, ma richiede un insieme di azioni attive volte a garantire la massima sicurezza durante l’ operazione. È fondamentale distinguere tra le prescrizioni relative alla progettazione e realizzazione degli impianti, che in determinate condizioni( locali accessibili solo a personale esperto e rispetto di distanze di sicurezza) possono ammettere la presenza di parti nude sotto tensione, e le norme di attività, che regolamentano il comportamento del personale durante l’ esecuzione di lavori elettrici. In quest’ ultimo ambito, un punto cruciale è rappresentato dalla formazione. Questa deve coprire sia gli aspetti teorici, come la comprensione dei principi dell’ elettricità e dei pericoli associati, sia, soprattutto, gli aspetti pratici. Un elettricista deve conoscere a fondo gli effetti della corrente sul corpo umano e sapere quali misure di prevenzione adottare in ogni specifica situazione lavorativa. Ad esempio, deve essere consapevole del fatto che lavorare in un ambiente umido aumenta il rischio di folgorazione. La formazione si acquisisce in parte attraverso corsi teorici in aula, ma un ruolo altrettanto importante lo riveste l’ esperienza sul campo, affiancando tecnici più esperti che possono trasmettere metodologie di lavoro sicuro e“ trucchi del mestiere” acquisiti negli anni. Spesso, un infortunio da contatto diretto si verifica a causa del contatto con una parte conduttrice che si credeva fosse stata disalimentata, ma che in realtà è ancora sotto tensione. Questo può accadere a causa di un guasto imprevisto nell’ impianto, di una errata interpretazione degli schemi elettrici, o di una richiusura accidentale dell’ alimentazione da parte di un altro operatore. Immaginate un elettricista che, convinto di aver staccato l’ interruttore generale, tocca un filo pensando sia inattivo, ma a causa di un cortocircuito a monte, questo è ancora percorso da corrente. Pertanto, chiunque gestisca un’ impresa di installazione o manutenzione di impianti elettrici ha la responsabilità di definire e seguire procedure di lavoro dettagliate che mirino a prevenire tali rischi. È inoltre fondamentale formare il personale operante sotto la propria responsabilità affinché comprenda e rispetti scrupolosamente queste procedure. Le procedure operative devono contemplare la chiara definizione dei ruoli in caso di interventi complessi, specificando chi è responsabile di cosa. Devono inoltre indicare le modalità di redazione dei piani di lavoro e dei piani di intervento, documenti che descrivono in dettaglio le fasi operative e le misure di sicurezza da adottare. Un altro aspetto cruciale è la previsione e l’ utilizzo dei dispositivi di protezione individuale( DPI), come guanti isolanti, occhiali protettivi e caschi, soprattutto quando non è possibile eliminare completamente il rischio. È essenziale anche la corretta gestione dei DPI, assicurandosi che siano sempre in buono stato di conservazione e adatti all’ uso specifico. Allo stesso modo, è necessario utilizzare attrezzature di lavoro adeguate, come pinze isolate e cacciaviti con impugnatura protettiva, e strumenti di misura affidabili, come tester e multimetri, per verificare l’ assenza di tensione prima di intervenire su un circuito. Le Norme CEI che stabiliscono i requisiti di sicurezza degli impianti per la protezione contro i contatti diretti si trovano nelle norme impiantistiche, e per gli impianti in bassa tensione, in particolare nella Norma CEI 64-8. Per quanto riguarda invece la sicurezza degli operatori che lavorano sugli impianti, le norme di riferimento sono le norme di attività, tra cui spiccano la Norma CEI EN 50110 e la Norma CEI 11-27. Queste norme forniscono le linee guida per un lavoro elettrico sicuro e consapevole.
Proteggere le parti in tensione
Nel caso di contatto con una parte sotto tensione il corpo umano è sottoposto a una differenza di potenziale ed è di conseguenza attraversato da corrente. Si ricorda al riguardo, che una corrente dell’ intensità di 70-100 mA può essere sufficiente ad innescare la fibrillazione ventricolare ed essere quindi pericolosa per la vita delle persone. Il valore di tensione presente normalmente nei luoghi di lavoro e nelle case di civile abitazione( 230 V / 400 V) può causare il passaggio nel corpo umano di correnti di quell’ ordine di grandezza che possono quindi avere conseguenze mortali. La Norma CEI 64-8, il riferimento fondamentale per la sicurezza degli impianti elettrici, introduce una distinzione cruciale tra due tipi di protezione contro i contatti diretti: le protezioni totali e le protezioni parziali. Le protezioni totali sono concepite per ambienti in cui possono
CONTATTO DIRETTO: UNA DELLE CAUSE PRINCIPALI DI INFORTUNIO ELETTRICO SUL LAVORO
CONTATTO DIRETTO: LA PROTEZIONE È SEMPRE OBBLIGATORIA
La protezione contro i contatti diretti rappresenta una delle misure fondamentali per la sicurezza degli impianti elettrici, sia in ambienti residenziali che industriali. È necessario garantire che tutte le parti attive, cioè quelle con potenziale elettrico, siano inaccessibili per evitare il rischio di folgorazioni. Aspetti chiave da considerare:
• Grado di protezione IP2X / IPXXB: Ogni elemento del sistema elettrico che possa essere accessibile deve essere protetto da involucri o barriere con un grado di protezione minimo di IP2X o IPXXB, che impediscano il contatto accidentale con le parti attive.
• Isolamento completo: È fondamentale che le parti attive siano isolate o protette da mezzi che impediscano qualsiasi contatto. L’ uso di scatole, coperture e barriere isolanti è obbligatorio per prevenire danni da contatti diretti.
• Controllo periodico dell’ integrità: I sistemi di protezione contro i contatti diretti devono essere verificati periodicamente per garantire che rimangano integri nel tempo. Il deterioramento degli involucri o delle barriere può compromettere la protezione e aumentare il rischio elettrico.
GIE- IL GIORNALE DELL’ INSTALLATORE ELETTRICO