Giornale dell'Installatore Elettrico Giugno 2025 | Page 24

Il rischio di shock da contatto diretto resta tra i pericoli più gravi negli impianti elettrici. La normativa tecnica impone misure precise: protezione delle parti attive, dispositivi certificati, procedure sicure e formazione degli operatori. Per installatori e progettisti è dunque essenziale conoscere e applicare i criteri previsti dalle norme CEI
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FOCUS

Contatto diretto: prevenzione obbligata

Il rischio di shock da contatto diretto resta tra i pericoli più gravi negli impianti elettrici. La normativa tecnica impone misure precise: protezione delle parti attive, dispositivi certificati, procedure sicure e formazione degli operatori. Per installatori e progettisti è dunque essenziale conoscere e applicare i criteri previsti dalle norme CEI

Lo shock elettrico, un evento potenzialmente pericoloso, può verificarsi principalmente in due modi: per contatto diretto o per contatto indiretto. Il contatto diretto è la forma più intuitiva e si verifica quando una persona entra in contatto fisico con un conduttore elettrico che è attivamente sotto tensione. Immaginate, ad esempio, di toccare accidentalmente un filo spellato di una lampada accesa o i terminali scoperti di una presa elettrica mentre è in funzione. Sebbene la pericolosità di un contatto diretto possa sembrare ovvia, tanto da far pensare che gli incidenti di questo tipo siano rari, la realtà è ben diversa. Il contatto diretto è una causa sorprendentemente frequente di infortuni, purtroppo a volte anche mortali, e questo accade sia a persone comuni sia a professionisti del settore. Lo scopo di questo capitolo è proprio quello di esplorare le ragioni di questa frequenza e di comprendere le misure di prevenzione e protezione necessarie per mini-

mizzare questo rischio. Quando si tratta di persone senza alcuna familiarità con l’ elettricità, come un bambino curioso che infila le dita in una presa di corrente o un anziano che tocca un elettrodomestico con il cavo danneggiato, la protezione più efficace contro i contatti diretti consiste nel rendere le parti attive dell’ impianto fisicamente inaccessibili.
Questo si traduce, in pratica, nel racchiudere i componenti sotto tensione all’ interno di involucri protettivi, come il guscio di un interruttore o la scatola di derivazione, che possono essere aperti solo utilizzando utensili specifici, come un cacciavite. Tuttavia, esiste un’ altra categoria di persone particolarmente esposta al rischio di contatto diretto
: elettricisti e manutentori. Per la natura stessa del loro lavoro, essi si trovano spesso nella condizione di dover intervenire su impianti elettrici in funzione, ad esempio per localizzare un guasto in un quadro elettrico, per sostituire un interruttore difettoso o per regolare un sensore. In questi casi, la protezione non può basarsi unicamente
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