ATTUALITÀ 13
In ambito civile, il quadro è ancora più fragile. « Nessuno sa chi è responsabile di un impianto vecchio, magari modificato da anni senza nessuna documentazione – ha osservato Calogero Turturici- comandante provinciale dei vigili del fuoco di Milano – eppure, l’ impianto elettrico è la causa di circa un terzo degli incendi domestici ». Una delle criticità maggiori è che le norme evolvono, ma nessuno obbliga a verificare l’ impianto esistente, anche quando le condizioni d’ uso cambiano radicalmente.
Proposte concrete per un cambio di paradigma
Dal confronto milanese sono emerse proposte operative puntuali e realistiche. Non si chiede più un salto normativo, ma una svolta culturale, gestionale e sistemica. Diverse le misure discusse:
• Manutenzione obbligatoria ogni 5 anni per gli impianti domestici, già introdotta in norma ma totalmente ignorata nella prassi quotidiana;
• Sistema di“ bollino sicurezza” con verifica periodica, sul modello delle caldaie, per stimolare consapevolezza e premialità assicurative;
• Premi assicurativi agevolati per le abitazioni dotate di impianto certificato e manutenzione tracciata, trasformando la sicurezza in vantaggio economico;
• Subordinare incentivi e detrazioni fiscali all’ adeguatezza dell’ impianto elettrico, in linea con quanto già avviene in ambito industriale;
• Censimento nazionale degli impianti, almeno nelle parti comuni, affidato agli amministratori condominiali e sostenuto dalle associazioni di categoria.
LO STATO DEGLI IMPIANTI IN ITALIA. LA TAVOLA ROTONDA DI FME
Il 23 maggio 2025, presso la sede milanese della Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale Elettrico( FME), si è tenuta una tavola rotonda intitolata“ Lo Stato degli Impianti in Italia: Sicurezza, Efficienza e Futuro tra Edilizia e Industria”. L’ evento ha riunito esponenti istituzionali, esperti del settore e rappresentanti delle associazioni di categoria per analizzare la qualità e la conformità degli impianti esistenti nel comparto residenziale e industriale, le sfide legate alla sicurezza e all’ efficientamento energetico, le opportunità offerte da Industria 4.0 e 5.0 per l’ evoluzione degli impianti industriali, il ruolo della certificazione e delle normative per garantire uno sviluppo sostenibile e tecnologicamente avanzato, e come il PNRR può supportare questa trasformazione, incentivando l’ adeguamento tecnologico e la messa in sicurezza del patrimonio impiantistico nazionale. Il coordinamento dei lavori è stato affidato a Lorenzo Borga, giornalista di Sky TG24. Tra gli interventi istituzionali, l’ On. Giulio Gallera, Presidente della Commissione Speciale PNRR della Regione Lombardia, ha offerto una visione politica sul tema. Ezio Galli, Presidente FME e Vicepresidente Prosiel, e Paolo Ferrari, Vicepresidente FME, hanno fornito il punto di vista della distribuzione e del comparto elettrico. Giorgio Belussi, Responsabile certificazione di IMQ, ha analizzato lo stato degli impianti dal punto di vista della certificazione e della conformità. Il Comandante Calogero Turturici dei Vigili del Fuoco ha condiviso il punto di vista operativo e normativo sulla sicurezza impiantistica. Paolo Catti, ingegnere gestionale e co-fondatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, ha illustrato lo stato degli impianti in Italia. Roberto Martino, Presidente Prosiel, ha offerto una riflessione sullo stato degli impianti in Italia, mentre Massimiliano Cassinelli, ingegnere e giornalista tecnico, ha approfondito il tema dell’ innovazione, della Transizione 5.0 e del ruolo dell’ informazione tecnica.
L’ obiettivo dichiarato è duplice: creare domanda di adeguamento e valorizzare il ruolo degli operatori qualificati, dalla progettazione alla manutenzione. Un mercato consapevole e regolato genera opportunità per tutta la filiera. « Non servono nuove leggi: serve dare efficacia a quelle esistenti e costruire strumenti di premialità e controllo che rendano visibile il valore della sicurezza », ha ribadito Roberto Martino- Presidente Prosiel.
Intelligenza, resilienza e valore immobiliare
La transizione energetica non è solo una sfida tecnica, ma anche una questione di strategia economica e di sovranità tecnologica. L’ introduzione massiva di dispositivi connessi e di gestione intelligente dell’ energia( building automation, smart metering, IA predittiva) richiede un’ infrastruttura robusta, tracciabile, interconnessa. « Oggi ogni abitazione ha tra i 4 e i 6 dispositivi connessi. Tra 5 anni saranno 50 – ha ricordato Paolo Catti, Ingegnere gestionale e co-fondatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – e nessun impianto degli anni’ 90 è pronto per reggere questo salto ». Anche il valore immobiliare passa da qui. « Un impianto elettrico aggiornato diventerà un fattore di valorizzazione del bene, come già avviene con le classi energetiche degli elettrodomestici », ha affermato Paolo Ferrari- Vicepresidente FME. Il futuro passa da edifici connessi, resilienti e intelligenti, non solo efficienti. E questa trasformazione deve
GIE- IL GIORNALE DELL’ INSTALLATORE ELETTRICO