Giornale dell'Installatore Elettrico Giugno 2025 | Page 12

Lo scenario impiantistico nazionale, tra ritardi normativi, cultura tecnica carente e nuovi carichi elettrici. La filiera chiede un cambio di paradigma per evitare il collasso del sistema: sicurezza e adeguamento al centro della transizione

12 ATTUALITÀ I MERCATO

Impianti elettrici sotto pressione

Lo scenario impiantistico nazionale, tra ritardi normativi, cultura tecnica carente e nuovi carichi elettrici. La filiera chiede un cambio di paradigma per evitare il collasso del sistema: sicurezza e adeguamento al centro della transizione

Non si parla più solo di efficienza, ma di tenuta complessiva del sistema elettrico italiano. Con la spinta alla decarbonizzazione e all’ elettrificazione dei consumi, la questione della sicurezza e dell’ adeguamento degli impianti elettrici, in particolare nel comparto residenziale, è diventata centrale. A rilanciarla è stata la tavola rotonda organizzata da FME il 23 maggio 2025 a Milano, che ha riunito rappresentanti istituzionali, esperti tecnici, enti di certificazione e associazioni della filiera.

Un patrimonio edilizio fuori norma
I numeri parlano chiaro: oltre il 75 % del patrimonio edilizio italiano è inefficiente dal punto di vista energetico e gli impianti elettrici in servizio sono in gran parte obsoleti o privi di verifica tecnica periodica. L’ indagine illustrata durante l’ evento ha confermato che oltre 12 milioni di abitazioni versano in condizioni impiantistiche non adeguate alla crescente domanda di potenza. Questa domanda sta cambiando pelle: pompe di calore, piani a induzione, wallbox, climatizzazione
full-electric, sistemi di accumulo domestici. Le nuove tecnologie richiedono impianti progettati, dimensionati e protetti per gestire carichi elevati e discontinui. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, l’ impianto è lo stesso di vent’ anni fa, magari con il solo salvavita sostituito. « Il rischio è che l’ utente aumenti la potenza impegnata senza alcuna verifica sulla tenuta del proprio impianto », ha
osservato Ezio Galli- Presidente FME e Vicepresidente Prosiel. I rischi sono concreti e già visibili: sovraccarichi, surriscaldamenti, corto circuiti, ma anche guasti agli apparecchi connessi, che spesso non sono coperti da garanzie in caso di impianto difettoso. In ambito industriale la cultura della sicurezza è più presente, ma anche qui emergono casi critici legati alla mancanza di manutenzione documentata
e tracciata. « Molti impianti industriali sono stati modificati più volte nel tempo, ma senza aggiornamenti certificati: in caso di incidente, di chi è la responsabilità?» ha sollevato Massimiliano Cassinelli- Ingegnere e Giornalista Tecnico, Delegato Croil( Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia) e C3i( Comitato Italiano Ingegneria dell’ Informazione), Certificatore Transizione 5.0.
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