Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 41

cento, e si distinguevano dagli altri dipinti tradizionali del nipponici perché prestava- no più attenzione alla società urbanizzata e alla classe borghese appena nata. I paesag- gi onirici, spesso senza presenza di figure umane, la bidimensionalità e l’assenza di chiaroscuro, il taglio fotografico, le scene di vita quotidiana molto vicine al realismo, l’interesse per lo studio dell’acqua sono caratteristiche che verranno riprese più o meno marcatamente dall’impressionismo, e anche la filosofia è la stessa: il termine “Ukiyo-e” rappresenta la mutevolezza della vita. Il giapponismo (termine conia- to da Philippe Burty nel 1873), inoltre, ri- guardava non solo l’arte, ma anche usan- ze, costumi, gusti: Monet stesso possedeva un giardino acquatico a Giverny di chiara influenza orientale, con un ponte in legno in stile giapponese e uno stagno contenen- te le piante esotiche e i fiori più disparati, che creavano effetti particolari con l’acqua. Questo giardino è stato la più grande fonte d’ispirazione per Monet che ne ha rappre- sentato i colori, le luci e le trasparenze in alcuni dei suoi quadri più famosi. fig. 1 (pag. 20): Katsushika Hokusai, La grande onda di Kanagawa, 1831; stampa xilografica, 26x38 cm fig. 2 (a sinistra): Hutagawa Hiroshige, All’interno del santuario di Tenjin a Kameido, 1856; stampa xilografica, 23x34 cm fig. 3 (qui sopra): Claude Monet, Lo stagno delle ninfee, armonia verde, 1899; olio su tela, 89x92 cm, Parigi, Musée d’Orsay 41