intervista: cetty mannino
ritengo che anche gli adulti siano vittima del fenomeno, se non
strettamente del cyberbullismo, che io considero un termine
ombrello, sono, ad esempio, vittime del sexting o del grooming
dove mi occupo del fenomeno del cyberbullismo e di conseguenza dell’educazione ai
new media con frequenza e con responsabilità, con l’intento di non ledere mai la dignità
di nessuno e trattare l’argomento con fonti certe e qualificate. Lo scopo dunque è quello
di informare e formare sul tema e soprattutto sulle conseguenze scorrette dell’utilizzo del
web.
D: che difficoltà ha trovato sui social network nel diffondere e condividere questo argomento?
R: Nessuna. Anzi molte persone, specie giovanissime hanno trovato nel mio sito e nella mia
pagina facebook un posto dove potersi confidare e trovare anche delle soluzioni. In fondo,
se tratto questa materia lo devo proprio alla potenza del web e alla diffusione dei social.
Il punto è come si decide di trattare l’argomento. Il mio è assolutamente giornalistico, con
regole ben precise, con fonti certificate e nel rispetto di tutti, soprattutto delle vittime.
D: Quale fascia di età è maggiormente protagonista di episodi di cyberbullismo sia in forma
attiva che passiva?
R: Sicuramente la fascia adolescenziale e pre adolescenziale. Ma ritengo che anche gli
adulti siano vittima del fenomeno, se non strettamente del cyberbullismo, che io
considero un termine ombrello, sono, ad esempio, vittime del sexting o del grooming.
Il problema è che la vergogna supera ancora di gran lunga il bisogno di denunciare.
I ragazzi però stanno imparando ad alzare la testa, forte di una maggiore attenzione e
di una campagna mediatica e istituzionale, ad esempio grazie alle legge 71/17, contro il
bullismo e il cyberbullismo.
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