Fantascienza! intervista dalle colone extramondo | Page 63
delim itare un’area di transito obbligato, c’erano varie panchine di
plastica, come per tracciare un tacito percorso verso la soglia di
uscita. Pavimento, m uri, soffitto erano tappezzati di grosse
piastrelle bianche, sim ile alla ceram ica.
Dopo poco si aprirono rapide e silenziose altre due porte, che
erano identiche alle precedenti. Si dischiusero finalm ente ai m iei
occhi, i segreti della base lunare arcobaleno!.
Un alieno in tuta spaziale, privo di scafandro mi fece cenno
d’entrare. M’incamm inai fiducioso ed incuriosito in un hangar
molto grande, molto profondo e molto illuminato!.
L’alieno aveva un volto triangolare, era peloso com e un cane
lupo a pelo scuro, aveva grandi occhi neri privi di pupilla, due
piccole orecchie a punta ed un grosso testone. Corporatura tozza
e massiccia, con una statura identica alla mia. La sua figura per
quanto aliena m i era naturale, dato che ricordava un cane lupo a
pelo scuro con una grande scatola cranica. In m ano aveva un
grosso tablet, le porte dell’hangar si chiusero dietro di m e.
Incredulo, m i diedi un’occhiata attorno: c’era una specie di
grossa piscina vuota, di forma rettangolare. Interam ente
tappezzata di m attonelle di ceramica. Le pareti dell’hangar erano
oblicue e basse, pure queste tappezzate di ceramica. Il soffitto di
m etallo aveva m olte luci al neon bianche. Centralm ente c’era
dipinto una doppia linea gialla tratteggiata, che indicava dove il
soffitto si sarebbe aperto, ruotando di 90° gradi, per far entrare il
disco alieno!. Questo doveva parcheggiarsi dentro la piscina,
profonda tre m etri.
“WOW, incredibile!” fu il mio commento!.
A dire la verità il disco era attualmente in hovering sopra la base,
ed io ero atteso nel m odulo equipaggio che era oltre l’hangar.
Balzai nella piscina, la bassa gravità lunare mi vece atterrare
dolcem ente e distante. Divertito presi a saltellare, senza fatica
raggiunsi in appena quattro balzi l’altro portale, che era a circa 50
m etri di distanza!.
63