I S I S T E M I C O E R E N T I Quando i diversi corpi si mettono a interagire attraverso la fase, ovvero il ritmo all ' unisono, che li porta a oscillare sincronicamente.(...) Questo tipo di interazione non implica uno scambio di energia o impulso, e produce un mutuo " sentirsi " dei corpi interagenti i quali, senza spese energetiche, si muovono in fase, cioè a ritmo. Le molecole danzano in fase, nel campo elettromagnetico che le tiene insieme. Di conseguenza le molecole si conoscono le une con le altre, proprio come i componenti di un corpo di ballo, che seguono le indicazioni del direttore, senza che questi intervenga con un suo grande apporto energetico. E questo ci porta a intuire come possa avvenire la comprensione di segnali a lunga distanza, a costo energetico zero, tra i componenti biologici! Tra i vari sistemi coerenti si apre perciò la possibilità di un " dialogo sottile ", senza scambio di energia, che coinvolge solo le fasi, che sfugge perciò a ogni misura di tipo parcellare e può essere percepita solo se ci si pone in un ambito ondulatorio di fluttuazione.
(...) L ' aspetto più interessante di questa scoperta è che, l ' instaurazione del regime coerente, porta a una ristrutturazione energetica del sistema! Infatti, durante il processo del divenire coerenti, le particelle indipendenti liberano dell ' energia che va a vantaggio del campo- o del corpo di ballo, se vogliamo riutilizzare l ' esempio citato prima. Questo significa che i partecipanti a questo corpo, essendo divenuti un organismo unico, che si è rigenerato e compattizzato durante il processo di " coerentizzazione " gli uni con gli altri e con la musica che li conduce( paragonabile quindi alla fase del campo elettromagnetico), hanno generato una forza protettiva di diversa dimensione- chiamata " gap "- contro i possibili disturbi generati dagli agenti esterni. Più grande è il gap e più difficile diventa l ' intrusione di agenti disturbanti.(...) Questo ci permette di comprendere come questi insiemi, se posseggono un buon gap, si sapranno autodifendere da intrusioni nocive di virus e batteri, mentre invece se il gap è debole, le interferenze saranno inevitabili.
( Dall’ intervento di Emilio Del Giudice al Congresso di novembre 04, riportato nel testo omonimo " Medicine e percorsi interiori ", reperibile presso L’ Albero Sacro)
Questa, proprio perché all’ origine della vita, non contempla solo determinate categorie a discapito di altre. Pensiamo alla luce bianca, che contiene in sé tutte le frequenze dello spettro. Anche le informazioni White contengono in sé tutte le frequenze vitali che diedero e danno origine alla vita. A differenza di chi utilizza quindi alcuni gruppi di frequeze( cromoterapia, radionica, frequenze del Vega ecc.) il White è invece completo. Il problema infatti, quando si utilizzano le modalità che contemplano l’ individuazione del tipo di frequenza necessario, è proprio quello! Non esistono infatti tecniche oggettivamente sicure per l’ individuazione.
Il White, offrendo il fascio completo, quando messo in rapporto con lo stato individuale della persona, introduce solo gli elementi che al momento risultano carenti.
Proprio come con la valigetta del pronto soccorso da controllare di tanto in tanto. Si sa che deve contenere determinati prodotti, quelli che permettono di far fronte alle emergenze. Quando si compie la verifica, si aggiungeranno poi solo i prodotti mancanti o che stanno per finire, non certo quelli che già ci sono!
Oppure pensiamo al computer che esegue la scansione: là dove qualcosa è fuori posto il programma interviene. Lo stesso con le frequenze prebiotiche emessa dal White, che subentrano solo dove si rivela necessario in quel preciso momento. Ecco preché il rimedio è personale e sincronico. Ovvero corrisponde allo stato attuale della persona. Quando poi questa migliora e quindi cambia, il rimedio è da rifare, perché non è più valido per il nuovo stato raggiunto dalla persona.
Il White ripristina il dialogo all’ interno del corpo fra le sue diverse componenti, dialogo intaccato dallo squilibrio.
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Abbiamo prima visto che, spesso, subentra pure la crisi risanatrice, in quanto l’ organismo deve gestire gli stati di ristagno che vengono liberati( le tossine psicofisiche accumulate n. d. r). Infatti, sapete bene tutti che per fare ordine dapprima si crea disordine! Se si tengono tutte le cartacce ben nascoste nei vari cassetti, tutto sembra in ordine, se però poi ci decidiamo a mettere a posto le cose e cominciamo a tirare fuori tutto, allora lì si vedono chiaramente tutti i vari pasticci che si erano accumulati. Ecco questa situazione di momentaneo grande disordine corrisponde alla crisi risanatrice. Si tira fuori tutto per poterlo poi eliminare!
> > PER FARE ORDINE, ALL’ INIZIO SI CREA UN INEVITABILE DISORDI- NE: QUESTO È CIÒ CHE AVVIENE CON LA CRISI RISANATRICE. < <
Diciamo che interviene la vis medica naturae, come dicevano gli Antichi. Ovvero la forza risanatrice della natura, del corpo stesso.
U NA QUESTIONE DI COERENZA
Un altro esempio a cui mi piace molto riferirmi è quello del masterizzatore. La piastra White di trasferimento- ovvero quella che non solo rifasa ma anche trasferisce le informazioni- funziona allo stesso modo, infatti trasferisce nell’ acqua, o nell’ olio, il prodotto che il medico ritiene indicato da aggiungere al rimedio personale.
Questo può avvenire perché la piastra conduce ciò che viene posto sopra di essa a un elevato stato di coerenza. Utilizzando l’ acqua,( anche per la sua naturale capacità di flessibilità e di ricezione), che viene posta sulla piastra, questa poi provvede ad abbassarne la viscosità( ovvero a sciogliere i clusters n. d. r). Vengono cioè aumentate le sue capacità vibratorie, quindi la sua ricettività. Se poi si tratta di una piastra di trasferimento, basterà ora appoggiare sulla piastra la sostanza da trasferire nella boccetta con l’ acqua, che già si trovava sulla piastra. La sostanza, grazie all’ attività di rifasamento della piastra, viene quindi messa, per così dire, in fase.