Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi Congresso | Page 24

Questi ci permettono di rafforzare e intensificare il pensiero con concetti semplici, facilmente afferrabili, posti al centro della nostra coscienza e giungere quindi a una intensificazione della forza di pensiero, purché vengano svolti quotidianamente, con regolarità. All'obiezione, che spesso viene posta, sul rischio di essere esposti a ogni sorta di autosuggestioni, e quindi di entrare in un mondo di illusioni, ogniqualvolta ci si abbandoni a questa strada, si può rispondere che nei libri di Rudolf Steiner, che spiegano dettagliatamente le modalità degli esercizi (La scienza occulta, Iniz iaz ione, come altri testi), viene chiarito che gli stessi esercizi si devono svolgere con una assoluta chiarezza di pensiero, la stessa chiarezza di coscienza che dobbiamo avere quando dobbiamo risolvere dei problemi di aritmetica o geometria. Si tratta dunque di intensificare le nostre forze di pensiero, oggi spesso assopite, in una sorta di incantesimo nel quale l'Umanità sembra giorno per giorno precipitare. Una volta che l'uomo ha imparato a intensificare le sue forze di pensiero, quello che percepisce ha una pienezza di contenuto, con immagini concrete che riguardano un mondo diverso da quello che percepisce con i soli sensi fisici: è il mondo eterico, che non ha niente a che fare con l'etere, ma riguarda piuttosto in natura il mondo delle piante e, nell'uomo, la corporeità eterica, che compenetra quella fisica. Nel mondo delle piante abbiamo delle leggi che, in qualche modo, si contrappongono alle leggi valide nel mondo fisico: in quest'ultimo vale la forza di gravità, con le forze che emanano dal centro della Terra, nel mondo eterico, invece, abbiamo a che fare con le forze cosmico-eteriche che fluiscono dall'universo verso la Terra. Anche nel corpo eterico dell'uomo sono presenti delle forze che non hanno a che fare con le sole forze fisiche; vediamo particolarmente evidente l'azione delle forze eteriche nel periodo embrionale e comunque all'inizio della vita. Sono forze plasmatrici e di crescita. Nel corso della vita una parte di queste forze si trasformano in forza di pensiero. È importante sottolineare che la conoscenza del mondo eterico e del corpo eterico avviene sulla base di una percezione reale detta "conoscenza immaginativa". Non perché sia immaginaria, ma perché porta a una conoscenza per "immagini", ma estremamente precisa e accurata. I testi precedentemente citati permettono di approfondire e poter sviluppare la conoscenza ispirativa e intuitiva, che ci fanno entrare nel mondo astrale e nella quarte parte costitutiva dell'essere umano, l'Io. Rimando perciò a questi testi, per questi approfondimenti preferendo qui descrivere queste quattro parti costitutive, che sono lo specchio dei regni della Natura, ognuno con le sue proprie leggi. Abbiamo già detto che, con l'attuale conoscenza sviluppata attraverso i nostri sensi fisici, possiamo vedere e conoscere la parte fisico-minerale che è in noi, definita corpo fisico. Ma se fossimo costituiti dal solo corpo fisico, saremmo esseri senza vita, saremmo dei cadaveri. Perché ci sia vita è necessaria la presenza di un mondo liquido, che compenetra la parte fisico-minerale. Analogamente a quanto accade in natura, dove la presenza dell'elemento vegetale è un chiaro segno di vita, ed è la presenza dell'acqua, della linfa che scorre all'interno delle piante a permettere la vita, nell'essere umano la vita è garantita dalla presenza dei liquidi, organizzati in un circolo proprio, come quello sanguigno, linfatico, biliare, del liquor cerebrospinale, oppure nella saliva, nei succhi gastrici e intestinali e in tutti gli altri innumerevoli presenti nell'organismo, dove siamo certi che ogni cellula ha un contenuto liquido importante, a tal punto che il nostro peso, per due terzi, dipende dall'acqua contenuta in noi. Entrare nel mondo della liquidità significa, dunque, entrare nel mondo della vita. Quale espressione migliore di questa ci è data da un bambino che cresce, fin dal ventre mate rno. Quale velocità di crescita! Non capiterà mai più, nella vita, di osservare tali rigogliose forze di vita e crescita. Cosa c'è di più vitale di un bambino piccolo? Nell'essere umano esiste, dunque, un secondo corpo, oltre quello fisico, che abbiamo precedentemente definito eterico, o vitale. La componente liquida, che è l'espressione visibile di questo secondo corpo, pur distinto dal primo e con proprie leggi, compenetra l'elemento fisicominerale, gli dà vita. 16 10 - Rudolf Steiner nasce il 27 febbraio 1861 a Kraljevec, presso la frontiera austroungarica. Da studente approfondì gli scritti scientifici di Goethe e dal 1890 al '97 collaborò all'Archivio di Goethe e Schiller a Weimar. Dal 1902 è molto attivo come relatore e scrittore, dapprima nell'ambito della Società Teosofica e quindi di quella Antroposofica, da lui fondata nel 1913. Le sue opere scritte di carattere filosofico e antroposofico sono più di una trentina. Sono poi rimasti i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere. Muore nel 1925 a Dornach (Svizzera), dove aveva edificato, prima in legno e poi in cemento, il Goetheanum, centro di attività scientifiche e artistiche fondate sull’antroposofia. Steiner aveva circa sette anni, quando, come lui stesso racconterà più tardi, ebbe una esperienza decisiva. Gli si avvicinarono le prime sottili impressioni di un mondo che non è quello terreno, che però si può "udire" e "vedere" anche se con occhi e orecchi diversi da quelli "fisici". Da questo momento in poi il fanciullo fu a contatto non soltanto con gli alberi e le pietre, ma anche con gli esseri spirituali celati dietro ad essi, che a lui si rivelavano, non su un piano fisico, ma in uno "spazio animico interiore". Il piccolo sentiva che simili cose non sarebbero state comprese dal suo ambiente e seppe non farne parola ad alcuno. Steiner non aveva ancora potuto parlare apertamente delle sue esperienze nel mondo spirituale fino a quando, dopo aver conseguito l'esame di maturità, fece la conoscenza di un semplice erborista. La devota, ingenua e profonda saggezza naturale che viveva in quell'uomo, permise a Steiner di scorgere una conoscenza spirituale istintiva, che aveva continuato a vivere nel silenzio attraverso secoli senza essere stata sfiorata dalla civiltà moderna. "Con lui era possibile parlare del mondo spirituale come con qualcuno che ne aveva diretta esperienza". Rudolf Steiner scrive che, tramite lui, conobbe quel "maestro spirituale" sconosciuto dal mondo: un uomo di semplice professione, che gli diede profondi impulsi per la sua vita, tra cui anche quello di penetrare a fondo la mentalità materialisticoscientifica del tempo. Steiner, infatti, non riusciva a trovare un ponte tra le scienze naturali, come venivano insegnate nelle università, e la visione spirituale che sperimentava nell'intimo della sua anima. Il suo professore di storia della letteratura, Karl Julius Schröer, gli fece apprezzare Goethe come poeta, ma fu grazie ai precedenti studi di ottica, botanica e anatomia, effettuati durante il tempo libero, che arrivò a "scoprire" Goethe anche come scienziato.