Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi Congresso | Page 19

E tutto ciò può essere paragonato al cosiddetto determinismo della fisica classica. Riprendiamo ora il discorso sulla tesi di Marx, dove leggiamo che le fluttuazioni indicate da Epicuro, rappresentano la potenzialità d'amare dell'oggetto. In altre parole, c'è un amore intrinseco che porta gli atomi a incontrarsi, senza che ci sia bisogno dell'intervento divino, perché gli oggetti non sono inerti, bensì fluttuanti attraverso continui atti d'amore. Tornando alla divertente metafora del mio amico Preparata, l'oggetto quantistico è sempre rappresentato dall'alpino di prima, che però ora ha due litri di grappa in corpo. Ma facciamo un paragone per capire meglio. Se prendiamo "n" alpini classici e li dislochiamo sulla facciata di un palazzo, fissando così le condizioni iniziali come noi le desideriamo, e poi andiamo da un amico fisico e gli chiediamo: "ho messo 'n' alpini classici sul davanzale di questo palazzo, mi sai dire dove li posso trovare ora?" Quello ci guarderà stupito e poi ci risponderà che, ovviamente, li troverò esattamente dove li ho posizionati! Se invece prendiamo "n" alpini quantistici e, anche loro, li dislochiamo sulla facciata del palazzo, quando chiederemo, di nuovo, al nostro amico dove possiamo trovare i nostri e "n" alpini quantistici, quello, per forza, ci risponderà che stanno tutti e "n" stesi sul marciapiede, visto che, essendo quantistici, si agiteranno in continuazione, al posto di stare ben fissi e stabili al loro posto! Come vedete, nonostante l'indeterminismo della questione, si può però fare una previsione deterministica. Ovvero, proprio perché fluttuano si può chiaramente affermare che non possono stare fermi allo stesso posto! Tradotto in termini di fisica quantistica, questi andranno a finire nella configurazione dove l'energia è più bassa. Infatti, attraverso le sue oscillazioni quantistiche, un oggetto quantistico può esplorare i suoi dintorni - proprio come fa un'ameba - e quindi scoprire la configurazione in cui il suo livello d'energia diventi minimo, per poi adagiarvisi. La configurazione naturale in cui un sistema si pone è sempre quella della minima energia. È una legge naturale che porta i sistemi fisici a tendere spontaneamente verso il valore minimo possibile dell'energia 7 ! L'evoluzione dinamica di un sistema classico è determinata soltanto dall'esterno, da cui dipende totalmente. L'evoluzione dinamica di un sistema quantistico dipende dalla forza esterna, ma anche dalla sua fluttuabilità intrinseca, che gli permette di scoprire la situazione energetica più favorevole, quella di minima energia esistente al suo intorno, e farla quindi propria. Nel caso di oggetti classici, tutto ciò è un principio astratto. Visto che gli atomi si muovono in linea retta, non è detto che passino per forza nel punto di minimo d'energia. Se invece ci riferiamo agli oggetti quantistici, grazie al fatto che fluttuano, sappiamo che comunque andranno a confluire verso quel punto di minima energia. Detto in termini filosofici, la fisica classica è una teoria di stato iniziale. La fisica quantistica è invece una teoria di stato finale. Il sistema viene infatti "attratto" dalla configurazione di minima energia, a cui non sfugge. Per questo si suol dire che la fisica quantistica è retta dagli "attrattori". A questo punto possiamo capire la falsità dell'affermazione, in cui si sostiene che la fisica classica sia deterministica, mentre la quantistica è indeterministica! Lasciando da parte le precisazioni ͕