Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi Congresso | Page 15
Come chi deve arrivare a mangiare
tanti hamburger per accorgersi infine
che fanno male! Saranno proprio queste esperienze, che poi si riveleranno
dolorose per chi le ha subite, che permetteranno infine a quella persona di
abbandonarle. Per questo tutto, anche
ciò che sappiamo sbagliato, è però
utile a chi deve ancora arrivare a comprendere e quindi evolvere attraverso
l'esperienza, che si rivelerà così un
vero e proprio percorso di crescita.
A livello teorico possiamo affermare
che l'esigenza primaria di un operatore
è quella di fare un onesto e veritiero
lavoro su se stesso per rendersi conto
di quanto lui/lei possa imporre la propria visione… anche se, in ultima analisi, quando qualcuno va in terapia o
sessione da un operatore che si impone sul suo paziente, è comunque significativo, perché probabilmente i due si
attraggono: il paziente che non ha
abbastanza coscienza di sé attrae inevitabilmente un operatore troppo
pieno di sé.
A ogni modo tutti dovrebbero fare un
grosso lavoro di introspezione e riconoscimento e non solo gli operatori
del benessere. Ci si deve saper staccare dalla forma di sé di cui ci si è innamorati o acciecati.
Se non ci innamoriamo della forma
allora possiamo tutte le volte osservare nel nostro intimo che cosa succede
nell'interscambio che avviene con la
realtà esterna, così da comprendere
che cosa questa sollecita in noi e quindi capire dove dirigerci per migliorare
e sciogliere, oppure per approfondire
e chiarire certe istanze.
Non ci si deve innamorare però della
forma, perché ci si àncora a una impostazione - anche magari positiva in sé che però ci blocca la crescita e l'evoluzione. La vita è trasformazione continua, deve quindi essere fluida.
Il corpo della persona cambia, deve
cambiare per poter essere in sintonia
con la vita che è comunque mutamento. Si devono quindi riconoscere gli
arroccamenti, ovvero quelle prese di
posizione che, come ho già detto, sembrano pure positive, ma sono però una
forma statica, che ci blocca dentro a
quell'immagine che vogliamo dare di
noi stessi.
Il White va a sciogliere gli accumuli
del proprio vissuto.
Ovvero quelle membrane rigide che si
sono piano piano create nel corso
della propria storia; quegli arroccamenti interiori causati da accumuli
tossinici che, all'inizio, si rivelano
negli atteggiamenti assunti e in seguito
si manifestano con dei veri e propri
deterioramenti a livello del fisico.
È di solito durante la crisi di guarigione che si riconoscono in pieno i propri
ristagni, gli arroccamenti che vi dicevo
prima. Per esempio, mettiamo che
siete la persona più pacifica al mondo
e ora all'improvviso vi arrabbiate tremendamente… Ecco, ora potete appurare che quella mansuetudine e tolleranza di cui voi, magari, andavate così
fieri, in effetti, non era reale. Voi avevate semplicemente mandato giù e
mandato giù, utilizzando tra l’altro
moltissima energia interiore per non
dire nulla… un vero e proprio salasso
energetico per mantenere l'impianto
della personalità. Ovvero quella forma
di cui spesso ci si innamora: io sono
così bravo, buono, non mi arrabbio
mai e sono proprio [