Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi Congresso | Page 14

Invece, quanto più il corpo è fluido, e quindi libero da tossine, tanto più risulta olografico, perché la tossina non offusca, non impedisce più al tutto che contiene di manifestarsi e può quindi essere espresso in modo sempre più spontaneo e naturale. Si può quindi comprendere perché la guarigione e il benessere partono da una purificazione dell'organismo dalle tossine che ha accumulato durante i suoi anni di vita. Specialmente chi si trova su di un percorso di crescita cerca, in genere, di adottare dei provvedimenti terapeutici olistici, che rispettino l'unità di corpo e psiche di cui vi parlavo prima. C'è però da considerare un altro elemento, di cui mi sono espressamente reso conto durante gli anni di misurazione delle onde cerebrali, valutate in diverse situazioni, fra cui anche durante l'interazione fra operatore e paziente. Qui ho potuto notare, anzi misurare, che durante l'incontro le frequenze cerebrali del paziente tendono ad adeguarsi a quelle dell'operatore. In altre parole, avviene una forte sincronizzazione fra le onde del paziente con quelle del terapeuta. Si sa in fisica che il simile risuona col simile, ma anche che tutto ciò che possiede una particolare intensità - o autorevolezza (data magari dalla posizione che esercita) - impone la propria frequenza. Ovvero influenza chi risulta più debole, o perché lo è di sua natura o perché si trova in una posizione di subordinazione. Si forma quindi una specie di cervello unico in perfetta risonanza, un campo unico composto da fasce multiple in cui le persone risuonano allo stesso modo. Per certi versi tutto ciò può anche essere vantaggioso, in quanto l'operatore stimola l'organismo del paziente a "ricordare" le frequenze più positive che potrebbe adottare per stare bene (e questo è anche un metodo di cura, per esempio nella Radionica o con alcune apparecchiature Vega, quando il paziente riceve degli input con le frequenze risanatrici, così da risvegliare la memoria del corpo a risintonizzarsi sulle frequenze di guarigione), ma la situazione è molto più complessa e delicata. Vediamo di spiegarla. Visto che è dimostrato come l'operatore influenzi il campo energetico del suo paziente, questo significa che quando farà una diagnosi, si troverà ad analizzare un prolungamento di se stesso! Specie se l'operatore misurerà la disfunzione del paziente con mezzi quali la kinesiologia, il biotensor, il Vega Test, l’EAV e macchinari simili. Infatti, ricordiamolo, la non scientificità di tali metodi è data proprio dal fatto che le misurazioni ottenute cambiano da operatore a operatore. Se un paziente soffre di un particolare disturbo, quello dovrebbe essere diagnosticato dai diversi operatori, cosa che in genere non accade, ed è per questo che la Scienza ufficiale non considera validi questi metodi diagnostici, perché i risultati non sono ripetibili! È dunque osservando i grafici con le misurazioni delle onde cerebrali di operatore e paziente durante la seduta che è stato immediatamente chiaro il perché. Ogni operatore "colora" le onde cerebrali del proprio paziente con le proprie, ecco la ragione per cui, poi, le misurazioni non risultano uguali tra operatore e operatore: ogni operatore misura, in effetti, se stesso ovvero ciò che ha "colorato" attraverso la propria influenza (anche inconscia, perché tutto ciò avviene in modo inconsapevole), e la diagnosi semplicemente evidenzierà ciò che il terapeuta pensa sia il problema di salute del proprio paziente. Bisognerebbe quindi uscire dalla dinamica emozionale che si innesca in modo molto naturale e spontaneo durante l'incontro (come in una qualsiasi interazione umana)! Cosa molto rara e difficile da realizzare, che ben pochi sono fW&