Documenti congresso PD 2013 Ud7 2013 | Page 9

Partito Democratico Circolo 7 ° di Udine
L’ interesse per l’ argomento dell’ organizzazione del partito, oltre già quanto stabilito nello statuto, emerge inevitabilmente anche in rapporto al prorompere principalmente di due questioni: della questione dei soldi alla politica e delle decisioni autonome ed istantanee del vertice rispetto alla linea politica prima dichiarata ed al sentire condiviso della base. Nonostante sia del 1993 il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti e nonostante più di un anno fa il tesoriere del PD avesse esposto con una certa preoccupazione le cifre della spesa riguardo al personale del partito, non risulta che il dibattito sia avanzato. Anche se l’ organico dei dipendenti dal 2009 al 2010 era stato aumentato del 29,3 %, Bersani in un dibattito nel luglio 2012 diceva sull’ argomento: " Abbiamo bisogno di un partito che sia il più leggero e il più aperto possibile, compatibilmente con la capacità di svolgere quella funziona basica che un partito deve garantire ad un paese. Abbiamo perciò bisogno non di un professionismo di carriera, ma di snodo, legato al riconoscimento della specificità della politica." Praticamente vaghe genericità condite con i soliti appelli“ abbiamo bisogno”,” bisogna”,“ dobbiamo”,” è necessario”“ è urgente” ecc. rivolti non si sa a chi, dato che a colui cui è affidato il massimo potere decisionale, spetta essenzialmente fare. Ed il problema rimane astratto se si limita al“ molto” o al“ poco”: è invece più produttivo capire quanto è strettamente necessario in rapporto a che cosa fare e se alcune funzioni non possono essere svolte dalla militanza organizzata.
A cascata emergono altri problemi quali ad esempio in che cosa consiste la“ leggerezza” di cui molti hanno evocato non si sa che, solo pronunciando il sostantivo. Il suo significato è principalmente in funzione del contenimento della spesa? oppure dell’ immagine sobria che i partiti dovrebbero dare di sè? oppure esclusivamente per un miglioramento funzionale? o magari per un maggior coinvolgimento dei militanti a scapito del potere dell’ apparato?. Oppure, ancora, la“ leggerezza“ è sinonimo di molteplicità di voci senza necessariamente l’ obiettivo dell’ unità? Pur senza parlare di“ leggerezza” in quest’ ultima accezione, è intervenuto, purtroppo tardivamente ed in un’ occasione eccezionale, dopo le bocciature di Prodi e Marini, anche Bersani:“ Decidiamo cosa vogliamo essere: uno spazio politico o un soggetto politico? Un luogo utile per individualità alla ricerca di autopromozione e di riflettori o un partito che discute e a cui, però, una volta deciso, si cede un pezzo di sovranità personale se si è eletti per garantire che ciò che si è deciso si faccia?” Stabilite le ragioni di fondo( ancora da fare), molti“ creativi” evocano gli aggettivi pesante e leggero, ma è tutto da inventare come deve funzionare nel concreto. A proposito del partito“ leggero( sinonimo di“ liquido”?)”, qualcuno ha ….“ risolto il problema” indicando che il suo contesto naturale è l’” universo liquido dell’ ipermodernità post-industriale” dell’ attuale società, ma oltre alla colta citazione, non si capisce poi se ce n’ è stato uno realizzato e perfettamente funzionante. Ad ogni modo, la problematica della forma-partito ovviamente, comunque la si ipotizzi, non può non considerare tutto il partito nel suo insieme a cominciare dalla base, finora“ usata” per funzioni di manovalanza da attivare nei momenti elettorali, assolutamente estranea alle grandi decisioni delle quali viene messa al corrente attraverso la stampa e che vengono subite quasi fatalisticamente; essa è relegata alla possibilità di una sua mobilitazione autonoma su questioni locali e particolari.
I CIRCOLI: DA MANOVALANZA A MOTORE DEL RINNOVAMENTO E’ naturale quindi che lo scontento( vedi pubbliche dichiarazioni, occupazione delle sedi PD, rifiuto di organizzare il tradizionale servizio d’ ordine per il 1 ° maggio) che i militanti in questi giorni esprimono, non può rimanere mera protesta, ma richiama l’ esigenza che le loro rappresentanze di base siano riconosciute come“ soggetto politico” tout-court. Se ce n’ era ancora bisogno, abbiamo potuto riscontrare direttamente dalle registrazioni su Youtube della Conferenza nazionale dei segretari di Circolo dell’ anno scorso come non appaia assolutamente definita la
9