Documenti congresso PD 2013 Ud7 2013 | Page 10

Partito Democratico Circolo 7 ° di Udine funzione dei Circoli: infatti gli interventi dei partecipanti hanno spaziato da valutazioni sulla politica nazionale, sul funzionamento del partito a livello generale o locale, sui valori, sulle attività direttamente legate all’ amministrazione del territorio. Diverse sono inoltre le situazioni in rapporto agli ambiti territoriali: in un paese l’ unico circolo ha più facilmente un rapporto diretto con il proprio gruppo in consiglio comunale, mentre in una città dove i circoli sono molti questo è più difficile. Il dilemma che comunque il circolo, grande o piccolo, si trova ad affrontare è: politica generale od amministrazione locale? La distinzione operata dallo statuto tra circoli territoriali e circoli on-line non risolve il problema. Laddove esistono le circoscrizioni coincidenti per area territoriale con i circoli, i diversi ambiti d’ interesse tra le stesse ed i circoli( amministrazione da un lato, politica dall’ altro) si definiscono più facilmente, in maniera quasi tacita ed automatica; ma questa condizione si verifica in casi poco numerosi. Lo Statuto Nazionale tratta i Circoli con un solo articolo, il n. 14 diviso in 4 soli commi. Ciò che pare essere del tutto assente da questo articolo è la risposta alla seguente domanda:“ al di là dei concetti generici, con quali strumenti concreti si realizza la partecipazione alla vita di partito? E’ garantita una tempestiva, e non già univocamente indirizzata, informazione sulle questioni di livello nazionale? E’ garantita la presa in considerazione del parere dei circoli su tali questioni? Insomma al di là dei concetti generici, con quali strumenti concreti si realizza la partecipazione alla vita di partito? Inoltre i circoli d’ ambiente ed on-line sono come“ dipendenti” da quelli territoriali perché solo in questi ultimi si possono esercitare i propri diritti. E’ legittimo chiedersi se tale impostazione sia sempre attuale. Quella assemblea nazionale, senza una preparazione e delle conclusioni, ci ha reso ancor più manifesta l’ urgenza di un coordinamento nazionale dei circoli. Il centrosinistra al governo modificò l’ art. V ° della Costituzione in maniera dilettantesca non definendo, nella legislazione concorrente, quale sia il livello attribuito allo Stato e quale quello alle Regioni, creando così un sacco di contenziosi. Un simile rischio di confusione non dovrà esser corso dal partito quando, sulla domanda di maggior presenza della base dovranno essere ridefiniti i livelli spettanti agli organi nazionali e quelli degli istituti periferici nella elaborazione dell’ intera politica. Fermo stante che il suo obiettivo dovrebbe essere quello di costituirsi come un soggetto politico, per cominciare a lavorare sarebbe utile che un suo sito( od una pagina all’ interno di quello nazionale) raccogliesse tutte le singole esperienze che si realizzano in giro per l’ Italia, distinte per settore o anche delle idee o prese di posizione sulla politica in generale. Anche in città ed in provincia di Udine non tutti i circoli hanno un‘ indirizzo email e si potrebbe iniziare dall’ attrezzarsi meglio in questo senso. Quindi si deve realizzare e istituzionalizzare un circuito di idee anche in“ orizzontale“ e non solo più nel senso verticale di oggi, tanto più che gli organismi ed i vari livelli che trova oggi una proposta nel suo percorso dal basso in alto è defatigante, tale che gli organismi intermedi assumono più il ruolo di filtri ritardanti piuttosto che di catalizzatori facilitatori. L’ architettura delle organizzazioni dirigistiche, quindi poco democratiche, è sempre rigidamente verticale, solo dall’ alto al basso, con scarso peso dei livelli intermedi Da un punto di vista pratico si dovrebbe cominciare a verificare se, oltre alla presenza di un Circolo per ogni comune superiore a 5000 abitanti( credo che ci sia), sono coperte le aree dove ci sono solo piccoli paesi che non hanno ancora circolo. Credo che a livello nazionale di partito dovrebbe cominciare a porsi il problema delle sedi fisiche. Si è parlato, quasi per esorcizzare dallo smarrimento di questi giorni convulsi, della proposta di costituire 8000 circoli del Pd in tutt’ Italia. Bene! Ma preliminarmente occorre quindi una riflessione sulla natura, ruolo, funzioni e funzionamento dei Circoli attuali ed in prospettiva, non disgiunta dalle nuove disposizioni sul finanziamento dei partiti. In mancanza di una identità precisa, può aiutarci se proviamo a rispondere a quali sono le motivazioni per un simpatizzante, di prendere la tessera del partito e di partecipare alla vita di un circolo: la risposta è, oltre ad una adesione, anche generica a certi principi, quella di cercare di capire e soprattutto di contare.
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