Partito Democratico Circolo 7 ° di Udine
L’ antipolitica si alimenta sul livello scadentissimo del dibattito politico che spesso non presuppone alcuna conoscenza delle questioni. In questo contesto è naturale che siano gli slogans, le frasi fatte, i concetti non verificati, i luoghi comuni, le banalità, le genericità, le scorciatoie logiche, le parole d’ effetto, le semplificazioni a farla da padroni. Il berlusconismo, di cui troppo poco il PD ha cercato di capire, scientificamente, la grande forza pervasiva, si è alimentato principalmente su quel brodo di“ in-coltura”. Poiché l’ orientamento politico si forma su un’ attività informativa articolata e non strumentalizzata, per un Circolo sarebbe molto importante impegnarsi sulla funzione informativa- divulgativa in specie su temi di rilevanza importante e generalizzata; essa dovrebbe essere rivolta non solo agli iscritti, ma a tutti; per questi ultimi potrebbe costituire non solo il presupposto per una nuova adesione, ma certamente l’ acquisizione di strumenti di valutazione e confronto non rinvenibili nei discorsi da bar. Questa è anche la funzione di un grande partito che ha a cuore le sorti del Paese; i circoli in questo possono diventare l’ unica palestra di confronto, certamente non neutrale ma neanche prioritariamente e strumentalmente rivolta a nuove iscrizioni. Per fare un esempio, il dibattito su una nuova legge elettorale mi sembrerebbe un argomento di interesse al di là dei confini dei nostri simpatizzanti. E’ abbastanza risibile che tutti i politici si strappino le vesti perché con il Porcellum i candidati sarebbero indicati dai segretari di partito, quando le modalità di voto e la configurazione dei governi futuri saranno comunque determinati da una legge elettorale che nessun elettore non solo non sarà chiamato a determinare e poi a valutare ma che nessuno conoscerà assolutamente se non dopo la sua approvazione. Certo è che, almeno una volta l’ anno, vi dovrebbe essere, da parte di un organismo superiore di riferimento, una verifica del lavoro svolto dai circoli ed un indirizzo coordinato del loro futuro impegno. E’ evidente che ciò deve essere messo in relazione alle disponibilità economiche del partito ed alla loro ripartizione.
IL PARTITO A LIVELLO LOCALE Tutti gli interrogativi che ci poniamo, e questa nostra iniziativa, sono sollecitati direttamente o meno anche dai recenti accadimenti delle elezioni di vario livello. Il primo, dal disagio manifestato da alcuni nostri candidati alle recentissime elezioni amministrative. Si è denunciata l’ assenza del partito in un’“ assistenza“ ai suoi possibili rappresentanti, in questo percorso. Alcuni candidati hanno avuto l’ impressione di essere“ dilettanti allo sbaraglio”. Il ricambio della classe dirigente è una locuzione senza senso se avviene in questi modi di facciata. La seconda, dall’ insabbiamento,( da parte della segreteria cittadina?), di una bozza di regolamento per le candidature proposta dal segretario del Circolo Ud 7 °, che riteniamo invece debba essere ripresa sia per limitare certe discrezionalità sia per fornire a candidati e sostenitori( spesso nuovi a queste competizioni) modelli di comportamento certi e improntati ad uno stile di correttezza e sobrietà( non concorrenza con altri della lista, non eccessiva personalizzazione della propaganda anche con impegno economico smisurato, ecc.). Rimandiamo a quella proposta del nostro segretario di Circolo per il dettaglio delle questioni. E’ stato rilevato che le candidature per le elezioni comunali sono avvenute troppo a ridosso della data elettorale. Ciò avvantaggia coloro che hanno avuto maggiori occasioni per una personale visibilità. La lista così non diventa una squadra, ma una sommatoria di persone tra loro concorrenti. Si è pure affermato che le candidature non sono avvenute tenendo conto delle personali esperienze e professionalità di ciascuno, tanto che si sono fatti dei“ doppioni”. Ciò è negativo sia perché in questi doppioni ciascun concorrente“ pesca” nello stesso bacino elettorale, lasciando scoperti altri riferimenti elettorali, sia perché, ai fini di un contributo di conoscenze all’ interno del gruppo consigliare, uno dei due è di troppo. Si è pure riscontrato che alcune competenze indispensabili in qualsiasi comune, sono rimaste inevase, già in fase di composizione delle liste. Verso la conclusione del periodo pre-elezioni si sono invitati i candidati a redigere un foglio con il proprio curriculum ed eventualmente le proprie intenzioni di lavoro all’ interno dell’ Amm. Com. le. Sappiamo che è
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