Partito Democratico Circolo 7 ° di Udine una riflessione preventiva sulla base di elementi informativi. Il primo dovere è quello di ridurre, insieme con queste condizioni di disuguaglianza, anche il distacco tra il partito che parla e quello che ascolta. Altrimenti, anche a livello locale, il partito sarà dei soliti pochi.
UNA PARTECIPAZIONE INTELLIGENTE ED OPERATIVA Forse taluno pensa che quando Barca parla di partito strutturato abbia in mente un partito infoltito di funzionari come lo erano la DC ed il Pci di un tempo. E’ poco probabile che l’ ex ministro pensi a questo perché oggi con i tagli alla politica sarebbe praticamente impossibile. E’ pensabile che Barca lo intenda invece con una organizzazione più precisa dove c’ è maggior collegialità e trasparenza nelle decisioni dovute a regole, esistenti o da definire, che vengono rispettate, ruoli e compiti che devono essere assolti, tempistiche, responsabili; ciò sembrerebbe portare ad un partito con un lavoro organizzato e suddiviso tra tutti i militanti disponibili, secondo le singole possibilità e caratteristiche, tenuto conto che essi restano semplici volontari; lavoro che deve avere l’ obiettivo comune della realizzazione di un progetto condiviso; quest’ ultimo può essere riferito a vari livelli e, secondo l’ argomento e la sua portata, esser rivolto ai relativi organismi istituzionali decisionali( comunale. Regionale, Nazionale). In questa maniera ogni militante si sentirà di far parte, sia pur per la sua piccola quota, di un partito e questa sarà la molla che stimolerà al lavoro, alla partecipazione. Non ci sarà spazio per l’ antipolitica o l’ a-politica. Il popolo del PD possiede professionalità, esperienze, informazioni, capacità elaborative di ottimo livello. E’ un patrimonio, ora dimenticato, che bisogna utilizzare a pieno per tutto quello che può dare, organizzandolo. I contributi dei tecnici, degli addetti ai lavori e simili saranno importanti, ma in tale progetto saranno importanti anche le esperienze, le informazioni, le osservazioni e quant’ altro ogni persona raccoglie dalla vita di ogni giorno. Senza parlare delle grandi questioni, questo è ovvio, pensiamo anche alle“ piccole”( ma per chi le vive sono essenziali) problematiche che ogni giorno possono venire alla nostra attenzione a cominciare dal nostro posto di lavoro, da ciò che sentiamo nei luoghi di socialità e di svago, da ciò che verifichiamo nell’ accesso ai servizi, negli ostacoli burocratici, da confidenze che raccogliamo da conoscenti, ma anche dalla lettura delle lettere al direttore, da articoli vari di cronaca, dalle inchieste di trasmissioni televisive. Quando diciamo“ radicamento nel territorio” dobbiamo pensare anche alla funzione risolutiva delle mille situazioni quotidiane di disagio, di ingiustizia che le persone che non hanno voce, non hanno appoggi, devono subire in silenzio, da sole, con rabbia o rassegnazione( anche per la insufficiente presenza di organizzazioni a tutela di consumatori, utenti) sentendosi impotenti rispetto a poteri forti o anche solamente“ più forti”. L’ incanalamento in modo organizzato di tutto ciò in proposte coerenti e la gestione di questo percorso sarà il compito importantissimo dei dirigenti del partito ai vari livelli. Il coinvolgimento anche dei simpatizzanti sarà fondamentale per la riuscita. I circoli dovranno avere a disposizione( senza chiedere permessi dall’ alto) tutti gli indirizzi dei simpatizzanti che essi hanno raccolto ai banchetti. A parte i momenti in cui debbano essere discusse questioni delicate o personali, alle riunioni del direttivo saranno convocati( senza diritto di voto) anche gli iscritti al partito. A tale impegno della base e dei dirigenti di“ secondo livello” deve corrispondere una non minore attenzione ed ascolto da parte degli organi decisionali, pena la frustrazione ed il riflusso. Affinché anche i migliori propositi non si smarriscano nella quotidianità, pare necessario che vengano istituiti non solo nominalmente, tra i vari livelli, dei canali di trasmissione in senso bidirezionale da tenere costantemente attivi. Si dovrà, in sostanza, eliminare l’ attuale impermeabilità, di fatto tra i vari livelli del partito. La segreteria dovrà tenere sotto controllo il loro funzionamento ed almeno una volta all’ anno, riferirne all’ assemblea proponendone eventuali migliorie. Se ognuno farà la sua parte e si vedranno i risultati, intorno a ciò si creerà l’ entusiasmo necessario per proseguire ed anche l’ autofinanziamento sarà accettato con … minor rassegnazione. La presenza nel partito di diversità di opinioni è una ricchezza se esse, appunto, costituiscono solo riferimenti ideali. Non è altrettanto se queste, anziché essere il concime per lo sviluppo del dibattito per trovare un gradino più avanzato di condivisione, si cristallizzano in formule ed etichette che ognuno si appiccica addosso
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