Documenti congresso PD 2013 Laura Puppato | Page 3

Il Paese chiede un fisco più equo, la riforma della Pubblica amministrazione, la riduzione della burocrazia, una giustizia civile e penale finalmente rapida e giusta. Chiede legalità e trasparenza e una lotta senza quartiere alla corruzione e alle mafie.
Serve riaprire una nuova stagione per i diritti civili, per i diritti che riguardano le persone: il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto( etero e omosessuali), il testamento biologico, la cittadinanza agli stranieri che nascono in Italia( ius soli), la revisione della legge sulla fecondazione assistita, una norma rigorosa contro l’ omofobia, una legge per combattere la violenza contro le donne, provvedimenti per una effettiva parità di genere.
Sui costi della politica dobbiamo fare di più, eliminando ogni tipo di privilegio, dimezzando il numero dei parlamentari e le indennità di chi ha ruoli pubblici, uniformandole da regione a regione, riducendo i rimborsi elettorali ai partiti, abolendo le Province.
Ultima, ma non ultima, la riforma di una legge elettorale indegna di un Paese civile. La nostra proposta, il doppio turno di collegio, già esiste.
Si tratta di un programma minimo, di un programma aperto. Ne parliamo da anni. Ora bisogna attuarlo. Ci sono punti che possiamo realizzare anche con l’ attuale governo. Ma ci sono punti che connotano un partito che vuole e deve essere progressista e riformista.
5. Il Partito Democratico e la società civile
Il PD non appartiene né ai dirigenti, né agli eletti: appartiene a quella che in maniera impropria viene definita la“ base”. Gli iscritti, coloro che una volta si chiamavano militanti, sono la parte più preziosa del PD. In questa fase l’ unica scissione di cui dobbiamo preoccuparci è quella tra i dirigenti e gli eletti da una parte e gli iscritti( ed elettori) dall’ altra.
I circoli del PD in questi anni sono stati lasciati da soli. Devono essere aiutati dai livelli superiori( regionale e provinciale) fornendo sostegno in termini economici e di risorse umane per la formazione, la comunicazione, le iniziative sul territorio. Gli eletti( parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali) hanno il dovere di mantenere un legame con i circoli e di garantire una presenza costante sul territorio, rifuggendo da pratiche feudali.