Documenti congresso PD 2013 Laura Puppato | Page 2

3. Il governo Letta e il Parlamento
Avevamo promesso un governo di cambiamento. L’ esito infausto delle elezioni avrebbe giustificato o un governo sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle o almeno un governo di scopo. Siamo andati in un’ altra direzione, quella di un governo di larghe intese con il Pdl e Scelta civica. È un passaggio che è avvenuto senza un dibattito interno, eppure nelle prossime settimane saremo chiamati a spiegarlo agli elettori e negli incontri sul territorio. Non possiamo fare finta che nulla sia accaduto.
La guida del governo è affidata al vicesegretario Enrico Letta, ma dobbiamo distinguere l’ azione dell’ esecutivo da quella del Parlamento. Alla responsabilità che abbiamo verso il Paese, dobbiamo affiancare la lealtà verso i nostri elettori. Direi verso le nostre idee.
I gruppi del PD alla Camera e al Senato devono pertanto rivendicare la loro autonomia legislativa e lavorare nelle commissioni e in aula a quei provvedimenti che avevamo promesso in campagna elettorale. Sulle singole leggi si possono e si devono trovare maggioranze variabili e trasversali.
4. Le idee del PD al servizio del Paese
La missione del PD, anche in questa difficile fase, non può essere disgiunta dalle idee portanti che lo hanno fatto nascere. Dobbiamo cogliere le opportunità di un’ evoluzione reale verso un’ altra idea di Paese e di società. Un’ idea che è alternativa a quella del centrodestra, il programma del PD per i prossimi anni non può essere quello del governo Letta. Deve essere quello che potremo e dovremo realizzare una volta terminata l’ esperienza di questo governo.
Il primo punto deve essere quello del lavoro. Bisogna dare una prospettiva concreta al mondo del lavoro, da una parte riducendo l’ enorme cuneo fiscale, dall’ altra mettendo in moto quei meccanismi virtuosi che da soli possono innescare la creazione di nuovi posti, a partire dall’ istruzione pubblica, il recupero della bellezza del Paese, passando per la ricerca scientifica e l’ innovazione tecnologica.
È da perseguire un altro modello di sviluppo, un green new deal – il medesimo del Partito socialista francese e del Partito socialdemocratico tedesco – basato sulla green economy e il rispetto e la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali.