un altro sentiero decisivo per il cambiamento della struttura economico-sociale del Paese e il superamento delle sue strozzature e arretratezze .
4 . Controcorrente : per un soggetto politico collettivo .
La riflessione sul partito deve essere condotta senza ipocrisie e toccare i punti di fondo , se vogliamo capire cosa non ha funzionato fin qui e soprattutto quale idea di partecipazione democratica abbiamo in testa . In questi anni è enormemente aumentato il sovraccarico di richieste insoddisfatte che gravano sul sistema democratico . Ne è derivata una spinta ancora più forte alla semplificazione del linguaggio e dei tempi della politica . Questa spinta , non trovando alcuno sbocco in una riforma delle istituzioni e dei partiti , si è tradotta in un ulteriore scivolamento verso il modello dell ’ uomo solo al comando , il primato della comunicazione e la riduzione della partecipazione a delega plebiscitaria al leader . Un modello di cui Berlusconi è stato il principale interprete e che – lo abbiamo visto- porta consenso ma non soluzioni . Noi siamo convinti che fare davvero il PD significhi essere alternativi e non arrendersi a questo tipo di logica . Questa è una discriminante di fondo che comporta delle conseguenze strutturali nel modo di intendere il partito . Per ristabilire un nesso tra partecipazione e decisione è indispensabile che chi aderisce al PD sia consapevole di rimettere una parte della sua soggettività decisionale a un confronto e a una deliberazione di tipo collettivo . Senza questo elementare principio d ’ ordine un partito non è un soggetto collettivo e non è in grado di assicurare quel grado di unità e affidabilità senza il quale esso diventa inutile per i suoi membri e per la società intera . Solo così una ricchezza di partecipazione sociale può pervenire a esiti di decisione . Agli albori della democrazia di massa i partiti sono stati inventati proprio perché il singolo individuo , senza associarsi con quanti condividevano i suoi interessi , non avrebbe contato nulla nel processo decisionale . Oggi la società contemporanea ha frammentato appartenenze e convinzioni , ma quel punto di fondo permane , in una situazione in cui è enormemente più difficile aggregare ‘ parti politiche ’ sulla base di interessi omogenei e in cui le nuove tecnologie dell ’ informazione , accanto alle straordinarie opportunità informative che offrono , rischiano di attutire la percezione del singolo di non avere alcune incidenza sulle decisioni che contano . Il populismo leaderistico appare in sintonia con lo spirito dei tempi anche perché ha un ’ affinità elettiva , forse neanche troppo segreta , con questa ‘ logica atomizzante ’ di un certo uso della rete : al singolo viene consentito di sfogarsi , lisciando il pelo alla sua rabbia e ai suoi legittimi risentimenti , ma in realtà non gli si sta dando un potere reale , ma gli si sta togliendo il potere faticosamente costruito con la democrazia costituzionale dei partiti : quello di concorrere con le persone a lui affini per interessi e convinzioni a trovare le soluzioni collettive ai problemi . O il Partito Democratico si pone l ’ obiettivo di ricostruire un rapporto tra l ’ espressione della soggettività individuale e il vincolo che la ricerca di decisioni collettive comporta , dando uno sbocco costruttivo anche alle nuove spinte partecipative che emergono dalla rete , oppure si consegna definitivamente alla logica del suo avversario e a un terreno , quello della semplificazione populista , su cui è difficile che possa mai vincere . L ' alternativa che ha di fronte il PD è quella di continuare a essere - al di là dei richiami retorici e statutari - un semplice ‘ spazio politico ’ variamente frequentato nel periodo di tempo che intercorre tra un ' elezione primaria e un ' altra , oppure diventare un soggetto politico che ricostruisce un nesso tra partecipazione e decisione , facendo in modo che iscritti ed elettori possano davvero contribuire , attraverso una consultazione e un confronto di tipo deliberativo , alla discussione di programmi e scelte politiche , oltre che alla selezione di gruppi dirigenti e candidature . Se nel recente passato abbiamo perduto molto , forse troppo tempo , in una sterile discussione tra i fautori del ‘ partito liquido ’ e quelli del ‘ partito pesante ’, oggi si deve evitare il rischio di ripetere