sull ’ accantonamento , ma su una nuova e più coinvolgente declinazione dei temi del lavoro e dell ’ uguaglianza , in grado di parlare a coloro che sono ai margini dell ’ attuale sistema di welfare e che tuttavia non appartengono a quella ristretta area di fasce sociali privilegiate uscite ancora più ricche dalla crisi . È una frontiera difficile , ma irrinunciabile se non si vuole rinchiudere il PD in una condizione di minorità rispetto alla struttura reale della società italiana e a un futuro in cui l ’ area del pubblico impiego e di coloro che beneficiano più direttamente della spesa pubblica sarà destinata a restringersi . Il cuore pulsante dell ’ economia italiana è ancora il tessuto di piccole e medie imprese a carattere familiare , che affrontano le difficoltà della crisi e della globalizzazione . Esse rappresentano un giacimento straordinario di competenze e passioni , oltre che un veicolo di mobilità sociale . Ma per parlare ad artigiani , commercianti , microimprenditori , precari e piccoli professionisti con partita IVA non bastano certo ricette un po ’ politiciste come lo spostamento al centro o l ’ assunzione di un profilo più ‘ moderato ’. Si tratta peraltro di ceti ormai che hanno subito drastici processi di impoverimento , piuttosto radicalizzati nel loro atteggiamento nei confronti della politica e a cui semmai bisogna offrire messaggi forti . La valorizzazione del lavoro e la lotta a sperequazioni ormai insostenibili nella distribuzione del reddito non sono di per sé posizioni ostili o indifferenti a questi mondi , che non vanno vezzeggiati lisciando il pelo ai loro risentimenti , ma aiutati a superare gli ormai evidenti elementi di arretratezza del ‘ microcapitalismo italiano ’. La sfida è quella di trovare un linguaggio e soluzioni concrete su temi come un nuovo patto fiscale fondato sull ’ alleggerimento della tassazione su imprese e lavoro , la riforma del welfare , la semplificazione burocratica , il recupero del gap infrastrutturale , la difesa efficace contro le infiltrazioni e i condizionamenti criminali in aree sempre più vaste del Paese . In fondo , a ben vedere , si tratta di figure sociali essenziali per sviluppare nuove forme di creazione del valore e di intrapresa economica dopo la crisi del capitalismo finanziario e della rendita . Su questo si giocherà una decisiva sfida di innovazione , da cui non dipende solo la competitività elettorale del centrosinistra , ma la possibilità di costruire un ’ alleanza sociale per il cambiamento delle forze del lavoro , dell ’ inventiva produttiva e commerciale , del sapere . Si tratterà anche di ridefinire un ruolo economico dello Stato nel suo rapporto con le forze del mercato e dell ’ impresa , oltre le ingannevoli suggestioni neoliberali dello ‘ Stato minimo ’ e oltre l ’ idea altrettanto irrealistica di un ’ economia trainata solo dal settore pubblico . Si pensi , ad esempio , a quanto un approccio di questo tipo sia necessario per tornare ad affrontare , dopo la grande rimozione dell ’ ultimo decennio , la grande questione del Mezzogiorno , che appare , oggi più che mai , come il segno più macroscopico e drammatico dell ’ inadeguatezza della forma-Stato e dell ’ economia italiana rispetto alla sfida dell ’ integrazione europea . O a come questa innovazione culturale sia necessaria per ripensare il nostro welfare con il concorso attivo di forze che da anni ormai agiscono tra il mercato e la Stato , come l ’ impresa sociale e il mondo del Terzo settore . Una moderna politica industriale , degli investimenti e della ricerca disegna il profilo di uno Stato che , con un uso accorto della spesa pubblica e con alcuni presidi economici fondamentali , aiuta la società a riorganizzarsi , a fare rete e cooperazione , a valorizzare le energie della produzione , a mettere in circolazione i saperi , a contrastare illegalità e corruzione . È un grande campo di riflessione e di innovazione , aperto nei partiti progressisti in diversi Paesi del mondo e su cui anche il pensiero ispirato alla dottrina sociale della Chiesa sta offrendo contributi di prim ’ ordine . Anche in Italia il centrosinistra può oltrepassare i suoi confini non rinculando su posizioni rese anacronistiche dalla crisi economica , ma guardando ai nuovi bisogni e alle nuove potenzialità che la grande trasformazione in atto dischiude alle forze della produzione , del sociale , del sapere . Su questa nuova frontiera si colloca anche il tema di un allargamento e di una tutela più efficace della sfera dei diritti individuali , in cui la dimensione sociale si intreccia con quella della libertà individuale . Di qui passa