Documenti congresso PD 2013 Bersani 06 2013 | Página 3

hanno arginato l ’ impatto di un voto di sfiducia e scontento , ma complessivamente l ’ europeismo responsabile del PD non è apparso una risposta adeguata alla radicalità della richiesta di cambiamento . Si tratta adesso non certo di rincorrere Grillo e Berlusconi sul populismo anti-tedesco , ma di affermare una linea di serietà e di verità , a partire da un dato che l ’ esito delle consultazioni elettorali e le rilevazioni dei sondaggi stanno confermando in tutti i paesi della periferia meridionale dell ’ eurozona ( una periferia che peraltro sempre di più tende a inglobare al proprio interno la Francia ). L ’ unico europeismo democratico sostenibile è oggi quello che afferma con chiarezza l ’ insostenibilità dello status quo e mette la Germania di fronte alla vera scelta che essa dovrà compiere dopo le elezioni di settembre : un superamento delle politiche di austerità e di rigore monetario in cambio di un poderoso salto in avanti nella costruzione di un governo federale dell ’ eurozona . Le posizioni recenti di Hollande e Moscovici indicano che anche la Francia , il Paese culturalmente e storicamente più restio a ragionare di trasferimenti di sovranità , si sta predisponendo ad affrontare questo tema , di fronte alle ricadute sempre più pesanti dell ’ attuale assetto dell ’ euro anche sull ’ economia francese . È tempo di superare discorsi astratti e proiettati in un futuro indefinito sulla trasformazione dell ’ UE a 27 membri negli Stati Uniti d ’ Europa ( in una situazione in cui nel Regno Unito si ricomincia a parlare seriamente di fuoriuscita da questa Europa a bassa intensità …) e di accelerare invece con decisione nel dotare l ’ area dell ’ euro ( quella per cui davvero , e non solo retoricamente , oggi l ’ Europa rappresenta una ‘ comunità di destino ’) delle istituzioni rappresentative e di governo economico in grado di fungere da embrione di una democrazia federale . Per un Paese nelle condizioni dell ’ Italia , ricongiungere moneta e sovranità democratica è oggi un imperativo sia economico che politico : è l ’ unica via per rimanere nell ’ euro evitando che i livelli di benessere raggiunti nei decenni scorsi vengano progressivamente erosi dall ’ intreccio perverso fra gli effetti della crisi e i vincoli insostenibili del Fiscal Compact , ma è anche l ’ unica strada per restituire potere decisionale e prestigio al processo democratico . Rendere centrale questo tema nel dibattito pubblico italiano , affermarne la cruciale complessità di fronte alle scorciatoie populiste significa ricostruire la funzione di un gruppo dirigente che si legittimi in forza della sua visione storica e della sua autonomia culturale , evitando di rincorrere in modo subalterno la desolante povertà e la nevrosi quotidiana di un dibattito mediatico in cui la politica rischia di certificare solo la sua definitiva superfluità e irrilevanza . Se il punto è questo , se davvero il destino della democrazia e dell ’ economia italiana è affidato al superamento delle politiche di sola austerità e all ’ evoluzione in senso federale dell ’ eurozona , bisogna fare di ciò il punto di partenza della nostra iniziativa politica di fronte al Paese e della spiegazione dell ’ impegno di governo assieme ai nostri avversari politici della destra . Prima del voto , abbiamo lavorato per mettere definitivamente all ’ angolo il berlusconismo e per costruire le condizioni di una collaborazione con il centro di Monti , con l ’ idea che esso avrebbe sottratto al PDL la rappresentanza in Italia del popolarismo europeo e avrebbe consentito la nascita della coalizione europeista possibile nelle specifica situazione italiana . Questo disegno , anche per la debolezza del progetto politico di Monti , non è riuscito , e , dopo la convulsa fase post-elettorale ci siamo trovati nella necessità di formare la groβe Koalition nella sua versione più indigesta , con una destra berlusconiana di nuovo in campo e rilegittimatasi agli occhi del popolarismo europeo in forza di una riconquistata influenza politica . A un po ’ di distanza , si inizia a comprendere meglio ( il risultato delle ultime elezioni amministrative dice anche questo ) che aver perseguito con determinazione l ’ obiettivo del governo del cambiamento attribuisce al PD presso un ’ opinione pubblica larga , nonostante la pessima prova data durante l ’ elezione del Presidente della Repubblica , una riserva di credibilità ben maggiore di quanto appaia nelle rappresentazioni mediatiche correnti o anche nella nostra discussione interna . L ’ empasse e la possibile disarticolazione interna di fronte