nazionali) di qualità che condividano e sappiano praticare con competenza il metodo: si tratterà di volontari( nelle micro – unità territoriali) o di funzionari professionisti che il partito dovrà selezionare e formare. Come scrive Sen, il perseguimento di decisioni“ giuste” – obiettivo dell’ azione di governo – si esprime in una straordinaria“ fame di informazione”. Un partito orientato al confronto pubblico acceso e così strutturato può costruire la base per soddisfare tale fame. Il metodo utilizzato all’ interno del partito rappresenta una sfida agli altri partiti, costruiti sulla base di altri convincimenti, per adottare lo stesso metodo e la base per( ri) costruire il confronto fra partiti dentro le assemblee elettive e nel paese.
c. Partito aperto. L’ esistenza di una base numerosa di iscritti( e di simpatizzanti) è indispensabile. Perché il confronto pubblico acceso, per avere luogo e convergere su un accordo, ha bisogno di poggiare su un nucleo di persone rese relativamente coese dalla condivisione di un nocciolo robusto di convincimenti, capaci di assicurare un linguaggio comune. Perché le risorse umane e il contributo finanziario sono necessari a un partito che si voglia emendare dalla dipendenza dallo Stato( come illustrato al punto successivo). Perché quella base serve per selezionare i quadri dirigenti dei livelli superiori del partito, che saranno responsabili per la fluidificazione delle conoscenze. Affinché questi requisiti siano soddisfatti, è necessario che l’ iscrizione sia legata a una genuina partecipazione e che sia effettivamente aperta sia a individui sia ad associazioni, evitando il prevalere di gruppi chiusi“ controllori di tessere”, e adattando la modalità, gli orari, i formati del confronto alle esigenze dei diversi segmenti sociali, delle donne, degli operai, degli anziani. Nel partito nuovo è altrettanto indispensabile che al confronto pubblico con iscritti e simpatizzanti partecipino, di volta in volta, su singoli temi, anche i cittadini lontani dal partito ma interessati ai temi che esso dibatte, e in primo luogo i membri delle associazioni( di azione e di ricerca) genuinamente e testardamente indipendenti attraverso cui anche nel nostro paese“ le sensibilità individuali si stanno convogliando in motivazioni collettive” 51. Fine della partecipazione degli“ altri” non è, a differenza del partito di massa, quella di allargare l’ influenza del partito, costruendo un nuovo impossibile e deleterio
51 Cfr. Settis, S.( 2012), Azione popolare. Cittadini per il bene comune, Einaudi, Torino.
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