Documenti congresso PD 2013 Barca | Page 40

Obiettivo e strumenti del partito della mobilitazione cognitiva E utile articolare in dettaglio l’ obiettivo della mobilitazione cognitiva e i suoi tre requisiti. Da essa deriva la descrizione di un partito segnato da quattro tratti:
a. Partito che mobilita, produce e pratica conoscenze sulle azioni pubbliche necessarie per soddisfare i bisogni e le aspirazioni dei cittadini. In una società contemporanea- che alla forte articolazione sociale e diversificazione dei bisogni e agli altri tratti prima richiamati aggiunge l’ accentuata diversità dei contesti territoriali di un paese fortemente policentrico- il partito non è più il veicolo dei bisogni, della“ domanda popolare”, di un gruppo di“ simili”; è piuttosto il coagulo delle soluzioni immaginate o praticate nei territori per soddisfare i bisogni di un gruppo di“ diversi”. Assume forte rilievo in questo partito, come motivo per iscriversi o frequentare o interloquire a livello territoriale con esso, la possibilità di confrontare le proprie conoscenze e valutazioni sulle politiche e azioni pubbliche locali, nazionali o internazionali, con quelle di cittadini“ diversi” per identità e interessi che condividano alcuni convincimenti generali( iscritti e simpatizzanti) o anche solo il metodo del confronto( gli“ altri”). La prima aspirazione sarà quella di influenzare gli altri e trarne conoscenza: azione produttiva di effetti per i propri interessi, ma anche un“ valore in sé” che permette di testare le proprie conoscenze e idee su come disegnare l’ azione pubblica, di apprendere o di concorrere con altri a costruire soluzioni. Connessa a questa sarà l’ aspirazione a mettere in pratica soluzioni immaginate, dedicandovi il proprio lavoro volontario. Sarà così possibile anche aspirare a costruire nella pratica quotidiana, assieme ad altri, la visione di una possibile società migliore. Nel processo di mobilitazione cognitiva, il trasferimento delle conoscenze non opera solo dal basso verso l’ alto viaggia anche dall’ alto verso il basso, con origine vuoi nella dirigenza nazionale, vuoi nella classe dirigente che, lavorando con l’ Amministrazione negli organi costituzionali, elabora soluzioni. In questo secondo flusso, si avranno rispetto alla situazione attuale due radicali differenze. In primo luogo, il flusso dall’ alto finirà spesso per misurarsi espressamente col flusso sistematico in senso opposto, cioè con le conoscenze che“ vengono dal basso”: questo confronto può consentire alle scelte di cambiamento( normative e attuative) che sono compiute dagli organi di governo di essere“ comprese” e di dare vita a quella visione condivisa che è mancata
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