La mobilitazione cognitiva come superamento della tensione fra tecnocrazia e democrazia La mobilitazione cognitiva , realizzata sulla base dei convincimenti generali che caratterizzano la “ cultura ” del partito , si articola in due fasi . Consiste prima di tutto nel raccogliere , confrontare , selezionare , aggregare e talora produrre conoscenza sul “ che fare ” dell ’ azione di governo attraverso un confronto pubblico , informato , acceso , aperto e ragionevole , nei luoghi del territorio , fra iscritti , simpatizzanti e “ altri ” singoli o membri di associazioni , genuinamente indipendenti . Si tratta di quella ritualità rivolta al cosa e come fare prima richiamata . A questa azione si accompagna quella di trasferire questa conoscenza attraverso tutti i possibili strumenti della “ voce ”, a due distinti destinatari : gli amministratori locali , per sostenere e sollecitare il processo decisionale degli organi di governo del proprio territorio ; la classe dirigente che i partiti stessi hanno concorso a far eleggere o nominare negli organi dei livelli superiori di governo ( regionale e nazionale ). Questo secondo , più complesso trasferimento avrà luogo confrontandosi a ogni stadio con la conoscenza che viene da altri territori , oltre che dall ’ Europa e dal mondo . Entrambe le operazioni saranno guidate dai quadri del partito che , secondo il requisito della separazione fra partito e Stato , saranno assolutamente distinti dagli eletti e da governanti o amministratori .
Così , la mobilitazione cognitiva rappresenta il metodo nuovo per promuovere , stare al passo , riempire di contenuti gli strumenti dello sperimentalismo democratico e , al tempo stesso , di scegliere i quadri del partito non solo sulla base dell ’ adesione ma della capacità di andare per strada , incontrare , esprimere dubbi , proporre e vagliare soluzioni , prove di attività , iniziative costruttive nel vivo della società .
Non si tratta di trasformare il partito in un “ pensatoio ”, ma piuttosto in una “ palestra ”: un luogo attraente per tutti i cittadini , giovani e anziani , lavoratori e non , uomini e donne , convinti di avere idee da confrontare con altri , disposti anche a svolgere in modo volontario azioni di interesse pubblico , capaci di filtrare o produrre idee operative e portarle con forza sul tavolo di chi governa . Una palestra politica di mobilitazione cognitiva che assicuri la valutazione pubblica informata , accesa , aperta e ragionevole può pretendere , animare , accelerare lo sperimentalismo . Lo completa sul piano del telaio sociale , ne trae i suoi stessi quadri .
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