Documenti congresso PD 2013 Barca | Page 22

La soluzione“ minimalista”, o liberista, con cui si è data risposta alle criticità del modello precedente, ha promosso in tutti i campi, sul piano del metodo, nuove tecniche di misurazione dei risultati attesi dell’ azione pubblica, ha sfruttato le nuove tecnologie dell’ informazione per rendere pubblici e verificabili tali obiettivi e le informazioni raccolte e prodotte dalla macchina pubblica, ha dato vita a un confronto serrato sulla valutazione degli effetti dell’ azione pubblica. Ma nell’ applicare queste tecniche la nuova soluzione ha commesso gravi errori.
La soluzione minimalista ha, in primo luogo, ritenuto che la personalizzazione dei servizi e le deviazioni dell’ azione pubblica dagli interessi generali potessero essere risolte esternalizzando ai privati la produzione dei servizi e contrattualizzando i rapporti con essi sulla base di target e regole predefiniti: ne sono discese deviazioni ben più gravi di prima, con riflessi negativi profondi sulla qualità dei beni pubblici prodotti dallo Stato e sulla loro inclusività, e dunque sulla democrazia. In secondo luogo, la soluzione minimalista ha smantellato, nel mercato dei capitali e nella regolazione del delicato rapporto fra proprietà( azionisti e / o banche) e controllo( amministratori) delle imprese, gli strumenti discrezionali della fase precedente, e li ha sostituiti, anche qui, con meccanismi automatici e contrattuali( dalle stock option per gli amministratori ai derivati): ciò ha introdotto un tale grado di incontrollabilità degli amministratori e squilibri talmente profondi nelle modalità di approvvigionamento del capitale da parte delle imprese da creare le basi per ricorrenti crisi di fiducia finanziaria. Infine, attribuendo al mercato virtù di auto-riequilibrio, ha negato che fosse compito dello Stato contrastare il ciclo economico, demolendo sul piano culturale e normativo( regole rigide automatiche – di nuovo – di pareggio del bilancio) la capacità degli Stati nazionali di contrastare le crisi.
A questi esiti gravidi di conseguenze sociali ed economiche e fonte della crisi il minimalismo è giunto sulla base di due distinti miti, entrambi privi di fondamento. Il primo mito è che esistano“ istituzioni e regole ottime”, indipendenti dai contesti, elaborabili da tecnici“ al di sopra delle parti”, generalmente collocati in organismi sovranazionali, e che il problema dell’ azione pubblica consista nell’ applicare tali istituzioni e regole ai luoghi( tesi delle“ istituzioni perfette”) 27. Il secondo mito è che le grandi
27 Sull’ infondatezza di questa ipotesi, cfr Rodrik, D.( 2008),“ Second-Best Institutions”, American Economic Review, Papers and Proceedings, Maggio.
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