partito sono largamente coincidenti . Dove il vertice ( il “ leader ”) si rivolge direttamente a iscritti o cittadini senza cercare un confronto , se non formale o minimo , con i gruppi dirigenti locali . Dove si sono rarefatte o mancano l ’ attitudine , la conoscenza e la capacità di elaborare gli orientamenti e gli indirizzi generali delle politiche pubbliche ; ovvero tale elaborazione viene ricercata in “ associazioni ” che singole componenti del gruppo dirigente costituiscono al di fuori del partito , ulteriormente impoverendolo . Dove , in nome di un comodo relativismo etico , risultano assenti meccanismi sistematici di prevenzione di comportamenti abusivi , quando non arrivano a manifestarsi fenomeni di contiguità con la criminalità . Dove l ’ enunciazione stanca di principi generali si accompagna a un diffuso giudizio cinico sulla natura umana - schiacciata sulla ( pur rilevante , ma ben sappiamo non solitaria ) dimensione egoistica - e sulla presunta “ natura italica ” 8 che ci inchioderebbe al cattivo governo .
La forma di partito Stato – centrica ora richiamata non è una peculiarità dell ’ Italia , rappresentando l ’ esito diffuso della crisi del partito di massa . Nato per fornire ai propri membri identità sociale e politica , conferendo forma simbolica e organizzata ai bisogni e ai desideri relativamente omogenei di masse di cittadini , il partito di massa è in crisi – come ben noto – per un coacervo di motivi , fra loro legati : la stessa trasformazione dei partiti di massa in partiti di governo ; la radicale modificazione dei mezzi e delle forme di comunicazione ; la maggiore articolazione e frammentazione sociale e la connessa diversificazione dei bisogni ; l ’ accresciuta enfasi sull ’“ io ”; la maggiore volatilità e imprevedibilità della “ domanda politica ” 9 . Ha concorso in modo rilevante anche il trasferimento di potere dai livelli statuali nazionali al livello globale senza che vi corrispondessero forme associative sovranazionali fra cittadini 10 . In questa crisi , si è prodotta una peculiare esclusione del lavoro , in particolare di quello operaio – e quindi della centralità del ” manifatturiero ” – dalla centralità della rappresentanza politica , anche nei partiti di sinistra . Questa rappresentanza è divenuta appannaggio prevalente dei nuovi ceti medi urbani , pur faticando i partiti a raccoglierne la spinta creativa e piuttosto accomodandone gli interessi particolari .
8 Quella della presunta “ italianità ” è il rifugio delle menti , anche migliori , di fronte all ’ insuccesso nel rinnovare il paese : cfr . Patriarca , S . ( 2010 ), Italianità . La costruzione del carattere nazionale , Laterza , Bari . 9 Per un richiamo alla copiosa letteratura , cfr . Rescigno , G . U . ( 2008 ), Ignazi , P . ( 2012 ), Mastropaolo , A . ( 2012 ) e
Revelli , M . ( 2013 ). 10 Cfr . Manin , B . ( 2012 ), Principi del governo rappresentativo , Il Mulino .
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