associazioni
Il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica , in occasione della conferenza stampa di iNCENTO . Nella fotografia , a partire da sinistra : Rosaria Rosà vicepresidente , Mariacristina Rizzonelli Presidente , Salvador Valandro consigliere , Antonella De Lazzari consigliere e Guido Toniatti consigliere .
Oggi Casa Mia è un ’ Azienda Pubblica di Servizi alla Persona in cui operano circa 120 educatori , che con professionalità seguono i percorsi di vita di minori e famiglie nei diversi servizi educativi . I tempi sono cambiati ed oggi si impongono nuove dinamiche assistenziali ed educative : se un tempo a trovare assistenza erano soprattutto gli orfani , oggi la gran parte dei minori che vengono accolti e seguiti presentano altre fragilità . Casa Mia è l ’ unica APSP che in Trentino si occupa di minori operando in una prospettiva provinciale e locale attraverso vari servizi : Comunità Socio Educativa per minori ; Centri Socio Educativi Territoriali ; Abitare accompagnato per adulti e per minori ; Accoglienza nuclei familiari ; Spazio Neutro e Interventi di Educativa Domiciliare ; Servizi al territorio per giovani , scuole e famiglie . Dal 2008 anche il volontariato ha trovato una risposta unitaria e coerente attraverso il progetto “ IO CI SONO ”, che opera in un ’ ottica di promozione e sviluppo di progetti di animazione territoriale e cittadinanza attiva .
Lo sguardo alla storia da orfanatrofio a comunità educante
Per volontà civica e con il concorso del Comune di Riva del Garda , di Enti pubblici e di generosi benefattori , il 13 luglio 1922 viene fondato l ‘ Orfanotrofio Cittadino di Riva , con sede provvisoria nell ‘ immobile ex-Filanda “ Andersamer ” , in Riva del Garda . Nel maggio dello stesso anno vengono accolti i primi 18 ospiti ( 14 maschi e 4 femmine ); la cura viene affidata all ’ Ordine delle Suore di Carità di Maria Bambina , che svolgono tale servizio per ben 34 anni per poi essere sostituite , nel 1956 , dalle Figlie del Sacro Cuore di Gesù . Con decreto regio del 23 aprile 1931 di Vittorio Emanuele III , l ’ istituzione venne eretta Ente Morale con la denominazione “ Orfanotrofio Cittadino di Riva “ con il precipuo scopo di “ ospitare e istruire orfani bisognosi di ambo i sessi ”. Nel 1941 lo stabile dell ’ ex Filanda viene venduto e l ’ Orfanatrofio si trasferisce in Viale Dante 66 ( ex Condominio Piemonte ). In un verbale del Consiglio di Amministrazione dell ’ epoca , la sede viene descritta come “ degna ”, benché inadeguata ad accogliere le 43 ospiti allora presenti : “ poche stanze , di cui una senza finestre , stretto corridoio di disbrigo , due o tre soli gabinetti , un unico bagno , scarsissima isolazione , un unico piccolo locale per lo studio , soggiorno e refettorio in ambiente unico , cortile angusto ”. Si prospetta la necessità di individuare una nuova sede più funzionale al bisogno di vita e di educazione per gli ospiti .
Rosetta Cattoi ( fu Giovanni ), scomparsa all ’ età di 32 anni nel 1919 , con atto di ultima volontà dispone la donazione a favore dell ’ Orfanatrofio della sua metà di un grande fondo agricolo , sito a Linfano di Arco , con la condizione che venisse posta la prima pietra entro l ’ 11 settembre del 1922 . Entro il termine utile a soddisfare questa condizione , viene celebrata l ’ inaugurazione ufficiale dell ’ Orfanatrofio , “ con cerimonia semplice e intima per non aggravare il bilancio con eccessive quanto inutili spese ”. Cfr . scritti di Umberto Artel
Nell ‘ anno 1960 inizia la costruzione della nuova sede in Viale Trento n . 26 , per opera dell ’ Impresa Giacomo Lotti , e viene ultimata nel 1962 . La sua realizzazione è stata possibile grazie alla vendita di parte degli immobili allora in possesso dell ’ Orfanatrofio e agli ingenti contributi della Regione Trentino Alto Adige e del Comune di Riva del Garda .
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