Dialogo n. 02-2021 | Page 27

territorio
Grazie a mostre permanenti e ad esposizioni temporanee si cerca coinvolgere i visitatori , con un ’ offerta che può interessare fasce di pubblico diverse . Un particolare riguardo è riservato agli studenti che rappresentano una parte importante di chi percorre le sale del Museo . Ma il Museo promuove in parallelo la pubblicazione di libri che approfondiscono tematiche particolari , organizza convegni ed eventi , in collaborazione talvolta con altre istituzioni culturali locali . Preziosa è poi la collezione fotografica , soprattutto per la pubblicazione di libri o per l ’ allestimento di mostre . Volendo individuare opportuni collegamenti di questa importante realtà culturale nella città della quercia con persone vissute nell ’ Alto Garda è d ’ obbligo ricordare la figura di Riccardo Caproni . Egli viveva a Massone di Arco nel palazzo appartenente un tempo alla famiglia dei conti d ’ Arco , residenza nel XV secolo di Nostra di Castelbarco , moglie di Odorico d ’ Arco . Riccardo Caproni era un esperto antiquario , collezionista di armi antiche . Egli svolgeva anche funzioni di Consulente tecnico del Museo della Guerra di Rovereto . Nel 1942 egli dona al Museo alcune armi da fuoco sei - settecentesche . Egli muore nel 1945 e , un anno dopo , le sue sorelle , sposate Rabuffi e Tonini , in memoria del fratello , donarono al Museo della Guerra circa 700 pezzi , datati tra il secolo XV e il secolo XIX , soprattutto armi bianche , ma con un ’ importante selezione di armi da fuoco sia lunghe che corte . Sull ’ origine e sulla storia della Collezione Caproni si sa ben poco ; quello che sembra ragionevolmente certo è che la gran parte del materiale abbia un ’ origine locale , acquistato da famiglie trentine che , tra Ottocento e Novecento , si sono disfatte dei vecchi arredi e mobili famigliari dei castelli e delle case padronali , per migliori sistemazioni nelle città dell ’ impero , mentre altri sarebbero stati acquistati da Riccardo Caproni sul mercato antiquario internazionale , in Austria , Ungheria , Germani e Italia . A lui è dedicata una sala del Museo della Guerra di Rovereto e l ’ art . 14 dello statuto dello stesso Museo prevede che un rappresentante degli eredi di Riccardo Caproni faccia parte del Consiglio di amministrazione dell ’ importante istituzione museale roveretana . E come non ricordare la visita che il pioniere dell ’ aeronautica Gianni Caproni , nato nel 1886 a Massone di Arco , ha compiuto al Museo della Guerra di Rovereto ; era il 21 giugno 1937 , lo accompagnavano la moglie Timina e l ’ amico e parente Riccardo Caproni . Ecco un brano dell ’ articolo del giornale “ Il Brennero ” che descrive le fasi salienti di quella visita : «[…] Gli ospiti , sempre accompagnati dalle autorità , si portarono poi al Castello sede del Museo di Rovereto , dove si trovava ad attendere la comitiva la presidenza dell ’ Istituzione al completo , così pure il Comitato Campana Caduti e numerosi invitati . L ’ ing . Caproni e la sua signora si portarono direttamente sul bastione Malipiero dove la Campana era stata festosamente addobbata . Qui , dopo che i milanesi ebbero a deporre una corona di alloro , il comm . don Rossaro prese la parola esaltando - dopo il suono della Diana - il significato del rito e porgendo il saluto all ’ ospite a nome del Comitato Campana Caduti . La Campana venne fatta oscillare mentre la banda “ Caproni ” e quella cittadina eseguivano inni patriottici […] Verso le 20 il gr . uff . ing . Caproni e la sua gentile signora hanno lasciato la città diretti alla volta di Milano : così pure , a bordo dei 25 torpedoni , i dopolavoristi s ’ avviavano alla volta della metropoli lombarda , portando nel cuore il ricordo della intensa giornata vissuta nel Trentino ». Vi è infine un altro collegamento del Museo della Guerra , con l ’ Alto Garda , con Arco in particolare . Il 5 maggio 1921 sono state installate sul campanile dell ’ insigne Collegiata di Arco sei nuove campane , in sostituzione di quelle rimosse durante il conflitto mondiale . Le sei campane erano state prodotte da ditta Luigi Colbacchini e figli di Trento , la stessa che realizza la Campana dei Caduti , collocata nel 1925 sul bastione Malipiero del Castello di Rovereto .
a sinistra 21 giugno 1937 , Gianni Caproni con la moglie Timina e Riccardo Caproni , in visita al Museo della Guerra di Rovereto ; a destra immagine della Campana dei
Caduti con accanto le maestranze della fonderia Luigi Colbacchini di Trento
27