cultura
Il rinnovato organo
della Collegiata di Arco
di Romano Turrini
L’ antico organo- note storiche
Fotoservizio di Davide Turrini
L’ 8 giugno 2025 è stato ufficialmente inaugurato il
rinnovato organo della Collegiata di Arco. Da secoli le note di questo importante strumento hanno risuonato dentro la volta della chiesa parrocchiale. Risale al 1528 la prima notizia di un organista, tale Dominus Lucidus veronensis che suonava nell’ antica chiesa collegiata di Arco, ben più modesta di dimensioni. Nella nuova Collegiata( prima pietra 1613- prima santa Messa 1628 a chiesa incompleta) vi era un organo che però il Principe Vescovo di Trento Sigismondo Alfonso di Thun nel 1671 giudica di qualità e di grandezza inferiori alla maestosità della chiesa e quindi ordina che ne sia realizzato uno nuovo, corrispondente e proporzionato all’ insigne Collegiata di Arco. Passano alcuni decenni in cui si hanno notizie riferite agli organisti, primo fra tutti don Giovanni Battista Stefani, fino a quando nel 1733, grazie all’ importante sostegno economico garantito da mons. Sigismondo conte d’ Arco, canonico di Salisburgo, si procede alla installazione di un nuovo organo. Già nel 1731 era stato definito il contratto fra il Capitolo della Collegiata e Giuseppe Bonatti « perito fonditore d’ organi » da Desenzano. Egli si impegnava a fornire le nuove canne e provvedere al montaggio dell’ organo, recuperando anche alcuni materiali del vecchio organo, con una spesa complessiva di 1.650 fiorini. Per la costruzione della cassa viene dato incarico all’ intagliatore Giacomo Benedetti, anch’ egli di Desenzano. L’ organo in quei decenni era posizionato inizialmente sopra l’ ingresso est della Collegiata; poi venne collocato nella nuova e maestosa cantoria sopra l’ ingresso principale a nord. Le colonne in rosso ammonitico con capitelli corinzi che reggono il piano della cantoria costituivano prima di allora l’ altare a baldacchino nel presbiterio. A metà del secolo l’ organo della Collegiata comincia a mostrare tutti i suoi difetti. Diversi organari intervengono per rimediarvi, ma scrive padre Mario Levri « tutte queste ripetute manipolazioni sofisticarono il delizioso organo di Bonatti e l’ usura del tempo fece il resto ». Si inizia così a pensare ad un nuovo organo. È l’ arciprete di
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